‘Ragazze incaute e spericolate’ – Una “condotta vietata, incautamente spericolata, così concorrendo a causare il sinistro mortale”. E’ quanto ha scritto il gip di Roma nell’ordinanza di arresto per Pietro Genovese, il ragazzo che ha investito mortalmente Gaia e Camilla nella notte tra sabato e domenica.
Pietro Genovese ha avuto una condotta contrassegnata da “Imprudenza e imperizia“. Cosi’ il Gip di Roma Bernadette Nicotra ha giudicato la condotta del ventenne nell’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio stradale di Camilla Romagnoli e Gaia Gaia Von Freymann. Per il giudice il ragazzo non ha rispettato il “codice della strada in quanto teneva una velocità superiore al limite consentito di 50 km orari e comunque omettendo di adeguare la stessa alle condizioni della strada e del traffico così da non poter arrestare tempestivamente il veicolo a fronte di un ostacolo prevedibile“. Per il magistrato, scrive l’Ansa “Sussiste l’esigenza cautelare per il concreto pericolo di reiterazione della condotta criminosa. Il Genovese – sottolinea ancora il GIP – risulta segnalato per ben due volte, il 1 agosto del 2016 e il 16 gennaio 2017, e risulta avere avuto già la patente di guida ritirata per pregresse violazioni al codice della strada. Inoltre risulta che Genovese è incorso in ben quattro decurtazioni di punteggio della patente per transito con semaforo rosso ed altre infrazioni”.
Il magistrato non manca di ripercorrere la breve e sciagurata carriera da pirata della strada di Genovese, annotando che il giovane: “è solito condurre veicoli dopo aver assunto sostanze alcoliche se non anche stupefacenti e non rispettare le norme del codice della strada. Le precedenti contestazione e provvedimenti amministrativi non hanno avuto alcun effetto deterrente: il Genovese si è messo alla guida dell’autovettura nonostante avesse assunto bevande alcoliche e nonostante in passato gli fosse già stata ritirata la patente di guida per violazioni al codice della strada“. Per il giudice “questo comportamento dimostra noncuranza se non addirittura disprezzo verso i provvedimenti dell’autorità amministrativa e di pubblica sicurezza ed è sintomo di una personalità incline alla violazione delle regole. La personalità dell’indagato lascia ragionevolmente presumere che il medesimo non si scoraggi dall’usare comunque l’automobile per il solo fatto dell’avere avuto ritirata la patente di guida“. Un atteggiamento, quello del giovane, che lo rendono pericoloso per sé e sopratutto per gli altri. Per il Gip, insomma, Pietro Genovese potrebbe nuocere ancora: “Al fine di neutralizzare il pericolo concreto ed attuale di reiterazione di condotte, appare necessario limitare la libertà di movimento del Genovese, il quale sebbene incensurato di giovane età potrebbe alla guida di altre autovetture di amici e anche senza la patente compromettere la propria e l’altrui incolumità“.
E tuttavia in un passaggio dell’ordinanza il giudice concede della attenuanti al ragazzo. Per il Gip “le tracce di droghe trovate nel sangue non dimostrano che Pietro Genovese la notte tra sabato e domenica fosse alla guida sotto effetto di quelle sostanze“. Per tale ragione il giudice ha escluso l’aggravante dell’alterazione psicofisica dovuta all’uso di sostanze stupefacenti in quanto “le sostanze stupefacenti riscontrate, sebbene presenti, ben potevano essere state assunte dal Genovese in epoca precedente“.
Ma non sono mancate le pesanti critiche sul comportamento sconsiderato della ragazze, anche da parte del giudice – anche la sorelle di Pietro Genovese era intervenuta a tal proposito – per il comportamento della ragazze, giudicate ‘incaute e spericolate‘. Una “condotta vietata, incautamente spericolata, così concorrendo a causare il sinistro mortale“. C’è quindo un chiaro concorso di responsabilità da parte delle ragazze che purtroppo hanno pagato con la vita le loro avventatezza. “Alla luce di quanto accertato in questa prima fase le due ragazze, in ora notturna, in zona scarsamente illuminata e con pioggia in atto” hanno “attraversato la carreggiata, scavalcando il guard rail, nel momento in cui il semaforo era fermo sulla luce rossa per i pedoni“.
Fonte: Ansa
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