Troppe ombre aleggiano sulla Casaleggio Associati e sul rapporto tra l’azienda, proprietaria della piattaforma Rousseau, e il Governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte attraverso il Movimento 5 Stelle.
L’indagine avviata dalla Procura di Firenze sulla Fondazione Open dell’avvocato Alberto Bianchi, vicinissima all’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, si espande e svela scenari allarmanti. Come rivela un’inchiesta del Corriere della Sera, le operazioni economiche svolte per aggirare le norme che regolano i finanziamenti privati ai partiti politici, non riguarderebbero soltanto l’ex “Giglio Magico”, bensì sarebbero un modus operandi di diversi gruppi imprenditoriali per cercare appoggi politici. Il quotidiano milanese racconta della vicenda della Moby Spa di Vincenzo Onorato, una compagnia di navigazione che ha ereditato la Tirrenia ed è titolare di una convenzione con lo Stato da 72 milioni di euro l’anno per il monopolio di alcune rotte marittime. Onorato, molto vicino all’ex Premier Renzi, ha versato 50mila euro a titolo personale e 100mila euro alla Fondazione Open dai conti della società. Su tali sovvenzioni stanno indagando gli inquirenti, che sospettano elargizioni in cambio di favori e privilegi su diversi appalti e bandi pubblici. L’armatore tuttavia sostiene che sia solo un contributo alla Fondazione: “Credo e crederò sempre negli ideali sociali di Renzi ed ho sostenuto la sua fondazione con un contributo pubblico perché chiaro, visibile e trasparente”. Nelle informative della Finanza viene evidenziata l’approvazione della legge proposta dal deputato renziano Roberto Cociancich per l’introduzione di diverse norme che andavano a regolare il regime fiscale. Norme che erano state apprezzate pubblicamente dallo stesso Onorato. Ma il proprietario della Moby avrebbe finanziato anche il Grillo e Casaleggio, nel 2018 e nel 2019. Dopo la caduta di Renzi, infatti, Onorato avrebbe cercato un appoggio politico, individuandolo proprio nel partito di Luigi Di Maio e soci, che alla vigilia delle elezioni politiche del 2018 era dato dai sondaggi come sicuro vincente. Secondo l’Unità di Antiriciclaggio di Bankitalia, l’armatore, con le stesse manovre bancarie già utilizzate con la Fondazione Open, avrebbe sovvenzionato la Casaleggio Associati e Beppe Grillo. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, il contratto di partnership siglato tra la Moby e l’azienda che gestisce il blog di Grillo, che prevede l’esborso da parte di Onorato di circa 120mila euro l’anno, in cambio di pubblicità sullo stesso blog, ed in più, la pubblicazione di contenuti redazionali, ovvero interviste a testimonial della Moby da pubblicare anche su Facebook, Twitter e Instagram. Il patto prevede la pubblicazione di uno spot al mese.
Una cifra importante, che secondo le Fiamme Gialle non sarebbe altro che un sovvenzionamento mascherato al M5S. Gli inquirenti indagano sugli altri contratti pubblicitari, siglati con altre aziende dalla Moby, per verificare se la cifra sia congrua e in linea con i prezzi di mercato. Dopo il patto con Grillo, e soprattutto dopo le elezioni di marzo 2018, Onorato ha siglato un altro accordo con la Casaleggio Spa. Il contratto è stato sottoscritto il 7 giugno 2018 e recita: “Si prevede la stesura di un piano strategico e la gestione di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeolder del settore marittimo sulla limitazione dei benefici fiscali del Registro Internazionale alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani o comunitari. L’obiettivo è sensibilizzare le istituzioni e raggiungere una community di un milione di persone”. In questo caso la cifra pattuita è di 600 mila euro ma con ulteriori clausole legate al raggiungimento del risultato. È stato infatti deciso il versamento di 250 mila euro ad obiettivo entro 12 mesi e 150mila euro ad obiettivo tra i 12 e i 24 mesi.
Dopo tanto trambusto è arrivata la prima presa di posizione da parte dell’armatore Vincenzo Onorato sulla vicenda. Come riporta Adnkronos, il proprietario della Moby Spa ha dichiarato: “Mi sono rivolto alla Casaleggio perché per quel tipo di lavoro sono leader in Italia. “Le cifre pagate sono cifre di mercato. Né più né meno. Non mi aspettavo ‘favoritismi’ e non a caso il Ministro Toninelli (con cui più volte ho duramente polemizzato) ha sempre attaccato, non conoscendo i fatti, la mia compagnia. Non agisco in regime di monopolio. Ma in regime di mercato. In Sardegna viaggiano tante, tante compagnie. La ‘legge Cociancich’, su cui mi sono battuto e continuerò a farlo, non prevede aiuti e sgravi fiscali per gli armatori, questi già esistono da più di 20 anni, bensì occupazione per i marittimi italiani. Le mie navi viaggiano con stipendi base di 1.600 euro al mese, quelle dei miei ‘colleghi’ armatori con 300 dollari al mese con lavoratori extracomunitari sfruttati e sottopagati. Queste differenze hanno creato solo sperequazioni fra lavoratori comunitari ed extracomunitari e soprattutto disoccupazione al Sud. Da sempre e per sempre difenderò la gente per mare. A partire dai miei 5.800 dipendenti”.
I legami tra Casaleggio e il Movimento 5 Stelle imbarazzano il Governo
Ma non è l’unica grana per Davide Casaleggio. Un scoop di Linkiesta ha rivelato legami tra l’attuale Governo del Presidente Giuseppe Conte e la Casaleggio Spa. La stessa azienda che, con dinamiche sui cui ancora regna un certo silenzio, tiene stretto a se il partito con il più alto numero di parlamentari alle Camere, il M5S. Il giornale sottolinea come sia evidente il conflitto d’interesse tra l’azienda di marketing e comunicazione che, tra l’altro, gestisce la piattaforma Rousseau utilizzata dai grillini, e sovvenzionata con 300 euro al mese da tutti parlamentari del Movimento, e l’Esecutivo giallo-rosso. Il figlio di uno dei fondatori del Movimento, Gianroberto Casaleggio, è infatti consulente del Ministero dell’Innovazione del Governo Conte. A rivelarlo è stato lo stesso Ministro grillino Paola Pisano, che lo scorso 17 dicembre durante la presentazione del progetto “2025. Strategia per l’innovazione tecnologica e digitale del Paese”, ha voluto ringraziare pubblicamente “il proprietario della Casaleggio Associati per il contributo all’elaborazione di questo piano”. In tale documento, che è possibile leggere nella versione integrale sul sito ufficiale del Ministero dell’Innovazione, si ringrazia Davide Casaleggio per il suo operato, ma anche diversi esperti di comunicazione molto vicini al Movimento 5 Stelle. Si citano inoltre diversi professionisti, proveniente dal mondo accademico e dal mondo imprenditoriale, che hanno tenuto rapporti con i 5 Stelle negli ultimi anni.
L’attacco al Movimento 5 Stelle dell’opposizione e di una parte della Maggioranza
La notizia ha immediatamente scatenato polemiche anche dai partiti che formano la Maggioranza del Governo Conte. Italia Viva ha preso la palla al balzo per attaccare il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che per il caso Open che coinvolge l’ex Premier Renzi ha richiesto una Commissione parlamentare, ed ha annunciato attraverso le parole del membro della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi che: “Abbiamo sottoscritto l’interrogazione presentata dal collega Mulè sul potenziale conflitto di interessi di Davide Casaleggio. Il titolare di un’impresa privata che scrive i programmi del Governo sul settore in cui opera la sua azienda è un caso che non ha precedenti. Serve chiarezza”. Come racconta Rainews, infatti, il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro Pisano di fare luce sui rapporti tra il suo Dicastero e la Casaleggio Associati. Mariastella Gelmini, Presidente a Montecitorio del gruppo azzurro, chiede di verificare quanto sia stretta la morsa della Casaleggio Associati sul Movimento 5 Stelle: “Non basta urlare a squarciagola, davanti a telecamere e taccuini: onestà, onestà, onestà. Di fronte a questo evidente e pesantissimo conflitto di interessi, Casaleggio dovrebbe rivelare chi sono e chi sono stati i suoi clienti. Da chi riceve e ha ricevuto soldi. Per fare cosa e come. Solo così sarà possibile comprendere fino a che punto la prima forza politica del Parlamento sia oggettivamente libera e indipendente dalla Casaleggio Associati, ovvero se e come il M5S sia solo un grande paravento dietro al quale si cela chi ha interessi economici da tutelare”.
Il Partito Democratico ha attaccato il Ministro grillino: “No, credo che non vada affatto bene, e non solo per un fatto – come si dice – di opportunità. E che la ministra Paola Pisano debba delle spiegazioni. Non solo a Linkiesta”, scrive Filippo Sensi, deputato dem, su Twitter. Gli fa eco il Presidente a Palazzo Madama del Pd, Andrea Marcucci: “Casaleggio consulente del governo? Credo che la ministra Pisano debba spiegare alcune cose a tutta la maggioranza”. Levata di scudi anche dai banchi della Lega: il deputato del Carroccio e Segretario della Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio attacca il Ministro Pisano: “Mi lascia a dir poco allibito apprendere, in un articolo su Linkiesta, che il ministro senza portafoglio all’Innovazione Paola Pisano abbia ringraziato, nero su bianco, Davide Casaleggio della Casaleggio Associati per il contributo alla stesura del Piano per l’innovazione. Il forte rischio di conflitto di interesse non è una novità, ma questa gaffe è preoccupante: il ministro è ingenuo o complice? Tutto ciò avviene con un piano Bul da terzo mondo, voucher fermi, fondo intelligenza artificiale congelato, sottosegretari senza deleghe, 5G a rischio cinese”.
Fonte: Corriere della Sera