Sabato 21 dicembre a Milano, presso l’hotel Da Vinci, situato nella perieria nord, la Lega di Matteo Salvini si è riunita per cambiare lo statuto del partito. Presente anche il fondatore del partito, il “senatur” Umberto Bossi. A pochi metri vi era il movimento delle Sardine a protestare.
Erano a mala pena una sessantina le sardine che nella mattinata di sabato 21 dicembre sono andate nella periferia nord di Milano, fuori dall’hotel Da Vinci dove erano riuniti i vertici della Lega per il cambio statuto del partito. Come riporta Il Fatto Quotidiano, sono arrivate intonando Bella Ciao, ormai il loro inno ufficiale, e numerate da 1 a 49, come i milioni di euro che, secondo la magistratura, la Lega deve restituire allo Stato. Ed è proprio su questo punto che il movimento di piazza antisalviniano ha atto leva: “Sono un furto, devono restituire tutti i 49 milioni che hanno rubato allo Stato. Ora se cambiano statuto cancellano tutto con un colpo di spugna. Noi siamo qui per impedirlo”. Ma non si sono fermati solo su quest’aspetto. Hanno tirato in ballo anche i Decreti sicurezza, approvati durante l’esecutivo gialloverde, che, secondo loro, devono essere aboliti. E, infatti, l’abolizione dei Decreti sicurezza fa parte del programma delle sardine che il leader bolognese Mattia Santori ha illustrato sabato 14 dicembre durante la manifestazione in piazza San Giovanni a Roma.
E mentre le sardine protestano fuori dalle “stanze dei bottoni, c’era chi, dall’interno, parlava di un “funerale della Lega Nord”, quella fondata dal senatur Umberto Bossi. Ma è stato Bossi stesso a smentire queste dicerie. Infatti, il fondatore del partito, nato come movimento popolare, ha specificato che oggi i cittadini avranno non una ma due possibilità: iscriversi alla Lega Nord oppure alla Lega Salvini Premier. Questo per ampliare gli orizzonti del partito, non per annullarlo. E poi – riferisca l’Ansa – ironicamente, ha aggiunto: “Non è Salvini che impone, siamo noi che concediamo”. Dopo il cambio di statuto, pertanto, si avranno due differenti soggetti giuridici ma la Lega Nord continuerà ad esistere. Non solo per rispetto del Nord e di chi ha sempre creduto negli ideali di autonomia proposti ma anche – come ha specificato il senatore Roberto Calderoli – per tenere fede agli impegni presi con la procura di Genova. Infatti, a settembre, la Lega Nord si è impegnata a restituire 600.000 euro l’anno per saldare il suo debito. Una dilazione nel pagamento che ha sollevato molti malumori, considerata l’entità del maltolto. Nessun colpo di spugna sul passato dunque. Solo un’opzione in più per il futuro.
Fonte: Ansa, Il Fatto Quotidiano
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