L’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, intervistato da Radio Capital, ha dichiarato che è dovere dello Stato salvare la Popolare di Bari. Ha aggiunto che in tutta Europa funziona così e che è giusto che i Governi salvino le banche.
Negli ultimi giorni ognuno sta proponendo la sua teoria finanziaria ed economica in merito alla salvaguardia delle banche. In seguito ad un Consiglio dei Ministri turbolento per le continue opposizioni di Italia Viva di Matteo Renzi, nella serata del 15 dicembre, la Maggioranza ha deciso di stanziare 900 milioni per salvare la Popolare di Bari. Per la precisione i soldi verranno stanziati ad Invitalia che acquisirà le quote della banca. A quanto pare il piano dell’esecutivo Conte Bis sarebbe dare vita ad una banca d’investimento che nascerebbe grazie alle acquisizioni fatte dal Microcredito Centrale.
Tra le voci più autorevoli in materia economica non poteva mancare quella del Professor Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio. Ai microfoni di Circo Massimo, in onda su Radio Capital, Prodi ha dichiarato: “Salvare la Popolare di Bari non è solo giusto ma è un dovere del Governo. Insomma in tutta Europa funziona così: gli Stati salvano le banche. Che c’è di strano?” In effetti la Popolare di Bari rappresenta un pilastro per l’economia italiana: è il primo gruppo creditizio del Sud e tra le maggiori 10 popolari di tutto lo Stivale. Ma le posizioni dell’ex premier Prodi sul salvataggio delle banche non sono nuove e non si limitano al caso specifico della Popolare di Bari. Qualche settimana fa, infatti – riporta Il Fatto Quotidiano – Romano Prodi si era espresso piuttosto chiaramente riguardo la riforma del Mes, per l quale un sì preliminare è recentemente passato sia al Senato sia alla Camera grazie al cambio di posizione dei grillini capeggiati da Luigi Di Maio.
Romano Prodi, quando in Parlamento tirava ancora aria di tempesta sul Mes, si augurava che gli alleati giallorossi trovassero al più presto un accordo che facesse approvare la riforma. E lasciava presagire che in caso di mancato accordo si sarebbe potuto verificare “un incidente di Governo”. Ma i suoi auspici si sono avverati. Luigi Di Maio ha votato a favore della riforma salva-Stati. Ma tale riforma, da salva- Stati, potrebbe ben presto diventare una forma per salvare le banche. Infatti il testo prevede che i soldi che gli Stati versano nel fondo per tutelarsi in caso di eventuali crisi, possano essere trasferiti in un fondo specifico per salvare le banche. E, tra queste, le banche tedesche che, per ammissione dello stesso Professore sono messe assai peggio di quelle italiane
Fonte: Radio Capital, Il Fatto Quotidiano
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