Prima il Premier ha comunicato che non ci sarebbe stato alcun intervento, poi ha convocato un Cdm di emergenza. Ma l’opposizione di Italia Viva all’approvazione di un provvedimento ha aperto una spaccatura nella Maggioranza.
Nella serata di ieri la crisi della Banca Popolare di Bari è precipitata velocemente. Il Consiglio dei Ministri convocato d’urgenza lasciava presumere un intervento del Governo, che però non è arrivato, dopo un duro scontro tra i partiti della Maggioranza. Ma andiamo con ordine. Come ha raccontato nel pomeriggio di ieri Repubblica, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a margine dei lavori dell’Eurosummit, aveva dichiarato: “Il governo sta pensando di ricorrere a un decreto legge per mettere a punto la cornice normativa del salvataggio. Al momento non c’è nessuna necessità di intervenire con nessuna banca”. Eppure ad inizio settimana la Banca Popolare di Bari, il maggiore istituto di credito del Sud, aveva comunicato della necessità di procedere ad un rafforzamento patrimoniale di 1 miliardo di euro, e due giorni dopo, aveva presentato una richiesta preliminare di intervento al Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che aveva anche fissato due appuntamenti il 18 e il 20 dicembre, in attesa di una richiesta corredata da un piano industriale. Giovedì 12, invece, il Cda della Banca si era espresso per l’avvio di un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato Giorgio Papa e due ex dirigenti, tra i quali Gianluca Jacobini, uno dei figli dell’ex presidente Marco Jacobini. E successivamente erano arrivate le dimissioni del consigliere Francesco Ago “per motivi personali”. Poi è arrivato l’intervento di Bankitalia che ha mandato all’aria i piani del Governo. Come spiega Il Fatto Quotidiano è stato convocato prima il Cda e, in seguito, l’istituto di credito pugliese è stato commissariato. Bankitalia ha nominato Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza. Spiega, in un comunicato, la Popolare di Bari : “La Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca Popolare di Bari e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali. La banca prosegue regolarmente la propria attività. La clientela può pertanto continuare ad operare presso gli sportelli con la consueta fiducia”.
Si arriva in tal modo la riunione del Cdm di ieri sera, convocata alle 22, e durata circa 40 minuti, in cui non è stato approvato alcun provvedimento, con i Ministri che hanno ascoltato le comunicazioni del Capo del Dicastero delle Finanze Roberto Gualtieri sulla vicenda. Conte ha dovuto incassare la diserzione degli esponenti di Italia Viva, che non hanno partecipato all’incontro. Spiega Luigi Marattin, vice-presidente alla Camera di Iv: “La convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia, segna un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito. Stupisce che chi per anni ci ha attaccato demagogicamente su provvedimenti finalizzati a sostenere i risparmiatori si renda oggi responsabile di una operazione incredibile, finalizzata più a salvaguardare le responsabilità di chi doveva gestire e/o vigilare e non l’ha fatto. Italia viva non parteciperà al consiglio dei ministri e si riserva di valutare in aula quale posizione assumere”. All’attacco del Movimento 5 Stelle e sull’intervento del Governo in questa fase della crisi della Popolare di Bari anche Ettore Rosato, coordinatore del partito fondato da Matteo Renzi: “Dopo che per anni i 5Stelle hanno costruito contro di noi la retorica sulle banche, oggi con il Pd votano in Cdm a difesa di chi avrebbe dovuto ben amministrare. Noi non ci stiamo e non parteciperemo a questo voto. In attesa di vedere come lo giustificheranno”. Lo scontro con gli alleati di Maggioranza si sposta su Twitter, dove l’ex Ministro Andrea Orlando cerca di capire la posizione degli ex Pd, a testimonianza di come all’interno dell’Esecutivo sia sparita anche la semplice comunicazione, in una sorta di tragicomica fase politica.
Quindi escludete che ci siano rischi per i risparmiatori in questo caso?
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) December 13, 2019
Di Maio: “Pensiamo ai risparmiatori, non agli amici delle banche”
Il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio non ci sta e da Catanzaro, dove stava presenziando ad alcuni eventi della campagna elettorale in vista delle regionali in Calabria, rigetta le accuse: “C’è un problema con la Banca Popolare di Bari ma noi dobbiamo andare a vedere a chi hanno prestato i soldi: pensiamo a un decreto che aiuti i risparmiatori, non gli amici delle banche. Serve una riflessione sul decreto. Non si fanno Cdm risolutivi finchè non c’è un accordo sul metodo”. La Lega, intanto, passa all’attacco del Governo, con una nota congiunta a firma di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti: “Come può nel giro di poche ore il Premier sostenere che sulla Banca popolare di Bari non ci sarà nessun intervento salvo convocare un Cdm d’urgenza a distanza di poche ore mentre Bankitalia ordina il commissariamento dell’istituto? Un pacato ‘no comment’ avrebbe evitato una farsa e sarebbe stato più serio anche a mercati aperti. Vorremmo capire cosa è successo: dal tutto bene al fallimento. Siamo nelle mani di una persona instabile o incapace che guida il governo del Paese. Conte si dimetta immediatamente: facciamo appello ai partiti di questa maggioranza per far finire al più presto questa disastrosa e pericolosa esperienza”.
Fonte: Repubblica, Il Fatto Quotidiano