Il Premier Conte non vuole mostrarsi preoccupato dalla vicenda. La Maggioranza, assicura, è solida e supererà questa fase.
A margine dei lavori del Consiglio Europeo, nella serata di ieri, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato dei recenti cambi di casacca avvenuti in Parlamento. A raccontarlo è Avvenire, a cui il Premier affida dapprima alcune battute sui fuoriusciti dalla Maggioranza e al leader della Lega Matteo Salvini: “Chi vuole scommettere su Salvini lo faccia pure ma dovrà aspettare alcuni anni, se c’è un gruppo di responsabili pronto a rafforzare il governo non lo so e lo valuteremo, ma di certo chi lavora con noi ha possibilità di governare e contribuire a fare le riforme, dare il proprio apporto, chi sta con Salvini no. In questo momento ci sono singoli che hanno fatto una scelta. Non li giudico. Poi tra di loro c’è un mio collega, Grassi. Beh, io ci ho lavorato con Salvini, gli auguro maggior fortuna”. Per il Capo dell’Esecutivo l’adesione di Lucidi, Grassi e Urraro al gruppo della Lega a Palazzo Madama, che era stata anticipata dal Il Fatto Quotidiano, è la prima defezione dalla nascita del Governo: “Io non voglio fare scenari futuri, se si dichiarano responsabili e si comportano come tali saranno i fatti a dimostrarlo, e poi faremo le nostre valutazioni, di sicuro non mi auguro altre frammentazioni della maggioranza. Non fatemi parlare oltre dei cambi di casacca, alla fine sia alla Camera che al Senato abbiamo avuto un riscontro numerico che è quello che conta. C’è stata una piena dimostrazione di coesione della maggioranza. Non entro nel merito della posizione dei singoli parlamentari”.
Il Premier vuole mostrare sicurezza e dice che la Maggioranza, nonostante gli scossoni, segue le tappe previste: “Non sono preoccupato per la tenuta del governo, e nel vertice di lunedì affronteremo non l’agenda dei prossimi anni, ma le questioni più urgenti, il maxiemendamento, il merito dei provvedimenti sulla giustizia e di altri nodi da sciogliere subito, ma non del cronoprogramma, quello lo faremo a gennaio quando sarà chiusa e approvata la legge di Bilancio”. La questione cruciale, di cui si dovrà discutere in Europa, è il Mes. In virtù dell’accordo raggiunto con Luigi Di Maio nei giorni scorsi, il Premier chiederà una proroga per effettuare, nel giugno prossimo, un accorpamento del Mes e dei pacchetti bancari. Compreso il bilancio europeo, che insieme al clima, erano i temi di questo vertici a Bruxelles. Conte approfitterà della trasferta per incontrare Angela Merkel e Emmanuel Macron: sul tavolo il dossier di intervento per la Libia. Spiega Conte: “Ho chiesto io questo incontro, per farsi promotori insieme di una posizione europea di fronte all’escalation e all’intervento della Turchia, in asse con la Russia. Se entrano gli attori internazionali e la guerra si fa per procura, non si controlla più. E quello che sta succedendo: non c’è più limite alle risorse che arrivano e ai finanziamenti. Si moltiplicano i rischi, anche per l’Italia, era un rischio che avevo previsto”. Sulla vicenda giudiziaria che ha colpito la Fondazione Open vicina a Matteo Renzi, il Premier cerca di non sbilanciarsi troppo per non urtare il leader di uno dei partiti che compongono la sua Maggioranza: “Sono state introdotte norme anche per rendere più trasparente ogni tipo di finanziamento ai partiti, di sicuro non tornerei al finanziamento pubblico, non mi sembra il caso, del resto oggi con i social la campagna elettorale si può fare con costi molto contenuti e alla portata di tutte le tasche”.
Fonte: Avvenire, Il Fatto Quotidiano