Inchiesta su Bibbiano: per la Cassazione non ci sono indizi sufficienti per la misura cautelare prevista, ossia l’obbligo di dimora. Il Sindaco è in attesa del processo che lo vede coinvolto nell’ambito dell’indagine della Procura di Reggio Emilia.
Il Sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, implicato nell’inchiesta “Angeli e Demoni” e accusato di abuso d’ufficio e falso dalla Procura di Reggio Emilia, potrà tornare in libertà. A stabilirlo la Corte di Cassazione, che nella giornata di ieri ha revocato l’obbligo di dimora nei confronti del Sindaco e stabilito che non vi erano le condizioni per arrestare ed infliggere una misura cautelare nei suoi confronti. Come spiega Fanpage, il primo cittadino era stato arrestato lo scorso giugno nell’ambito dell’inchiesta sul presunto sistema di affidi illeciti costruito in Val D’Enza. Il Sindaco Carletti, in particolare, è indagato per l’affidamento dei locali, che secondo la Procura non sarebbe avvenuto nel rispetto delle norme, per le associazioni che si occupavano della cura dei minori. Carletti è stato sospeso dal ruolo per decisione del Prefetto e si è autosospeso dal Partito Democratico in attesa del processo.
Il ricorso era stato presentato dagli avvocati difensori di Carletti, Giovanni Tarquini e Vittorio Manes, che lo scorso 20 settembre si sono opposti alla decisione del Riesame che aveva revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari, ma aveva imposto l’obbligo di dimora per il Sindaco. Le motivazioni della Cassazione saranno depositate nei prossimi giorni, mentre la chiusura delle indagini preliminari è prevista per la metà di dicembre. L’avvocato Tarquini si è limitato a poche battute per commentare la sentenza: “Esprimiamo soddisfazione, ma con cautela al tempo stesso, in vista del processo”.
Diversi esponenti del Centrosinistra, che si erano schierati con il Sindaco Carletti, hanno esultato per la decisione della Cassazione. Come riporta Il Fatto Quotidiano, il senatore del Partito Democratico Stefano Ceccanti accusa i media di aver violato il diritto alla presunzione di innocenza del Sindaco: “La Cassazione stabilisce che l’arresto del sindaco di Bibbiano era illegittimo. Leggeremo il testo, ma sin d’ora parliamo davvero di Bibbiano, della carcerazione preventiva, delle accuse spacciate per condanne, del circuito mediatico-giudiziario, del giusto processo, della presunzione di innocenza”. Per il deputato dem Emanuele Fiano, giustizia è stata fatta: “La Cassazione ha stabilito che non ci sono mai state le condizioni per l’arresto del sindaco di Bibbiano. Annullata di conseguenza ogni misura cautelare nei confronti di Andrea Carletti. La giustizia prima o poi arriva”.
Sulla vicenda interviene anche l’ex Premier Matteo Renzi che, con un lungo post su facebook, attacca Lega e Movimento 5 Stelle accusandoli di aver gettato fango sul Sindaco di Bibbiano. Per il senatore fiorentino i due partiti, che definisce giustizialisti, solo alla costante ricerca di visibilità e non della verità. Nell’intervento, dove Renzi invita, tra le altre cose, leghisti e grillini a chiedere scusa, l’ex Segretario dem posta la foto della Senatrice leghista Lucia Bergonzoni, che lo scorso 10 settembre si presentò a Palazzo Madama, per chiedere al Governo di riferire sul caso, con una maglia con su scritto: “Paliamo di Bibbiano”. Un attacco duro anche all’alleato di Governo, a quel Di Maio che lo scorso luglio disse: “Mai con il Pd, mai con il partito di Bibbiano che toglie i bambini alle famiglie con l’elettroshock, allo scopo di venderli”.
Scrive Matteo Renzi: “Vi ricordate la storia di Bibbiano? L’attacco violento di Lega e Cinque Stelle al sindaco? Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan “Parlateci di Bibbiano?”. Bene. Ieri la Cassazione ha detto che quel sindaco NON doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento. Ricorderete come l’arresto venne usato: il grimaldello per costruire la battaglia politica di chi ha più a cuore i sondaggi che la verità.
La giustizia è una cosa seria. Lasciarla in mano ai giustizialisti rende questo Paese un posto barbaro. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel Sindaco. Non smetteremo mai di chiedere giustizia e verità contro il populismo e gli slogan. No, non smetteremo, mai”.
Fonte: Fanpage, Il Fatto Quotidiano
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