Luigi Di Maio, ospite del programma “Agorà”, ha parlato delle prossime elezioni regionali emiliane, l’indomani della riunione fiume con gli attivisti e portavoce locali.
Il Ministro degli Esteri e capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio a Bologna ha incontrato gli attivisti dell’Emilia Romagna per parlare delle prossime elezioni regionali che si terranno il prossimo 26 gennaio. C’è da recuperare il tempo perso, perchè il M5S, a meno di due mesi dal voto, non ha ancora un candidato. Di Maio questa corsa elettorale non l’ha mai voluta, e tutt’ora non la vuole, ma la base che con il voto sulla piattaforma Rousseau ha ribaltato la sua linea ha messo lui, e i suoi pochi fedelissimi, spalle al muro. Pochi giorni fa Beppe Grillo, come ha raccontato Corriere della Sera, è volato a Roma per esprimere vicinanza, sua e di Davide Casaleggio, al Ministro degli Esteri, blindando di fatto la sua posizione all’interno del Movimento. Almeno per ora. Perchè le sfide che attendono i grillini sembrano difficili da superare senza traumi o spaccature. Un risultato pessimo alle prossime elezioni emiliane, dove il M5S è dato tra 7 e l’8%, potrebbe essere il colpo definitivo per la leadership Di Maio, che si ritroverebbe solo, accerchiato da quelli che una volta erano i suoi più stretti collaboratori.
Di Maio: “Voto in Emilia non diventi referendum sul Governo”
Il Ministro degli Esteri, ospite di Rai Tre, racconta Repubblica, ha commentato la riunione fiume avvenuta ieri sera con i portavoce dell’Emilia Romagna: “Il voto in Emilia Romagna non diventi un referendum sul governo. Siamo aperti a liste civiche, ma senza aspettative illusorie. L’Emilia Romagna era stata descritta come la regione del M5s in guerra: io ho trovato tanto affetto e su 60 interventi che ho sentito 59 mi hanno detto che dobbiamo andare da soli. Solo uno ha detto di sostenere il candidato dem Stefano Bonaccini, ma noi non possiamo per statuto”. Ma nel 2020, dove si voterà in ben 8 Regioni, dopo le elezioni in Emilia Romagna ci saranno quelle in Calabria. Qui il M5S ha già annunciato il suo candidato, che sarà il professore Pippo Callipo. L’esperimento dell’Umbria ha fatto capire al capo politico del Movimento che le alleanze territoriali con i partner di Governo non sono più in programma: “Smentisco qualsiasi accordo in Calabria col Pd. I nostri iscritti al movimento si stanno presentando alle elezioni”
Di Maio: “Grillo passa come quello che rivuole l’Ulivo, ma non è così”
In merito all’incontro con Beppe Grillo, Luigi Di Maio ci tiene a chiarire alcuni aspetti delle dichiarazioni del fondatore del Movimento. Grillo infatti nei giorni scorsi aveva parlato di una nuova alleanza da proporre al Partito Democratico, e di lavorare con i dem su altri tanti importanti tempi, dando l’impressione di voler spostare nel campo del Centrosinistra il mondo grillino: “Quando io parlo con Grillo e ci confrontiamo sulle questioni di governo a livello locale, siamo tutti d’accordo che su alcuni temi si può convergere con il Partito Democratico per realizzare qualcosa di buono per questo Paese. Così come siamo d’accordo sul fatto che in Emilia Romagna come in Calabria, non possiamo sostenere il candidato di un partito. Questo è quello che ci siamo sempre detti. Ora Grillo passa come quello che vuole fare la coalizione di Centrosinistra con il Movimento dentro, ma in realtà non si è mai parlato in politichese di accordi, di Ulivi o contro-Ulivi”.
Enrico Rossi: “Meglio che il PD non corra con il M5S”
Il primo esponente di spicco del Partito Democratico a commentare le parole di Luigi Di Maio è stato Enrico Rossi, governatore della Regione Toscana, che su facebook scrive: “Di Maio in Emilia non vuole andare con il PD e Bonaccini. Io penso che è a noi che non conviene andare con lui”. Per la senatrice Lucia Bergonzoni, candidata del Centrodestra in Emilia Romagna, l’avversione degli elettori per il Governo nazionale potrebbe influire nel risultato elettorale: “Già dopo l”Umbria questo Governo doveva andare via. Non so se il Governo cadrà o visto come è messo può cadere comunque sia, sia che vinciamo sia che perdiamo. Certo è che l’Emilia-Romagna non ama questo Governo, abbiamo visto quello che è successo con la tassa sulla plastica”.
Fonte: Corriere della Sera, Repubblica