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Cronaca

Porti aperti, sbarchi e naufragi. I migranti continuano a morire

Si registra un aumento delle partenze dalle coste libiche e tunisine dei migranti: almeno 800 migranti si trovano in mezzo al Mediterraneo.  

Giornate drammatiche sul fronte sbarchi: almeno 800 migranti sono stati messi in mare contemporaneamente dai trafficanti, come racconta Repubblica.  Per l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, agenzia vicino alle Nazioni Unite: “Questo apparente picco nelle partenze dalla Libia arriva in un momento in cui Tripoli e le aree circostanti stanno assistendo ad alcuni dei bombardamenti più pesanti da quando il conflitto è scoppiato ad aprile”. Tre le navi appartenenti alle Ong intervenute per soccorrere i migranti nei pressi delle acque maltesi: la Ocean Viking che ha raccolto in tre diversi salvataggi 215 migranti, la Open Arms con 73 migranti a bordo e la Aita Mari che ha soccorso 79 persone. Le tre navi hanno rifiutato l’approdo nei porti tunisini e libici, dopo la disponibilità manifestata in mattinata dalle autorità dei Paesi nordafricani. Sono in attesa di una risposta da parte dell’Italia e Malta. L’obiettivo è raggiungere uno dei due Paesi europei e poi ripartire subito in direzione Libia.

Si susseguono infatti i messaggi di allarme dal Mediterraneo: Allarm Phone ha intercettato un Sos di un nave con 79 migranti a bordo che al momento non è stata ancora rintracciata. Le autorità tunisine hanno bloccato cinque gommoni partite dalla città di Sfax e altrettanto sta cercando di fare la Guardia Costiera libica, ma la situazione sta peggiorando ora dopo ora.

Sbarchi sulle coste italiane

Nella notte tra giovedì e venerdì sono sbarcati 37 migranti, arrivati con un piccolo veliero, nel porto di Lampedusa, a Cala Palme. Giovedì invece, in prossimità delle coste di Crotone la Guardia di Finanza ha bloccato una piccola imbarcazione con 33 persone a bordo. I militari hanno bloccato anche due presunti scafisti di origine russa. La nave, battente bandiera americana, sarebbe salpata dalla città turca di Bodrum dopo aver caricato migranti di origine kurdo-irachena e avrebbe navigato per 6 giorni consecutivi. L’imbarcazione è stata posta sotto sequestro e i migranti sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, nella provincia crotonese, per le operazioni di assistenza sanitaria ed identificazione.
Altri 45 migranti sono sbarcati venerdì mattina a Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce informa il Fatto Quotidiano.

Naufragio a Lampedusa

E alla fine è accaduto il disastro: un grosso barcone carico di migranti si è rovesciato sabato di fronte all’isola dei Conigli. In 149 sono stati salvati e portati a terra dalle motovedette della Guardia. Due uomini – scrive Repubblica – non trovano più le loro mogli che erano a bordo con loro. Sono un giovane eritreo ed un libico. Nel pomeriggio un abitante di Lampedusa aveva segnalato alla Guardia Costiera un peschereccio di dieci metri in difficoltà a circa un miglio dalla costa. L’imbarcazione si è ribaltata per il mare grosso davanti ai soccorritori. Al molo di Lampedusa un solo medico dell’ambulatorio dell’isola ha fatto il possibile per assistere i naufraghi che avevano bisogno di cure. Nelle ultime ore sono stati recuperati 7 corpi, scrive Tgcom24.

Una cattiva notizia per i soccorsi è il mare in tempesta, con onde alte quattro metri. Intanto il Viminale ha deciso di assegnare alla Ocean Viking, che ha 215 persone a bordo, il porto di Messina. La Open Arms e la Aita Mari stanno invece ridossate alle coste della Sicilia orientale. Entrambe hanno chiesto a Italia e Malta un porto dove approdare dopo aver rifiutato quello di Tripoli.

Archiviata la posizione di Matteo Salvini nei confronti della Alan Kurdi

L’Ong tedesca Sea Eye intanto twittato che una delle sue navi, la Alan Kurdi è salpato nella giornata di ieri dal porto di Taranto: “La nostra nave Alan Kurdi ha lasciato oggi a mezzogiorno il porto di Taranto ed è in viaggio verso l’area di ricerca e salvataggio. La violenta tempesta e le autorità italiane hanno ritardato la partenza. Ora siamo tornati!”. 

Nelle stesse ore, riporta Il Fatto Quotidiano,  il Tribunale dei Ministri archiviava l’indagine a carico di Matteo Salvini sul caso Alan Kurdi del 3 aprile scorso. Salvini, allora Ministro dell’Interno, negò l’autorizzazione allo sbarco alla nave Ong sulle coste italiane. L’Alan Kurdi, proveniente dalla Libia dove  aveva soccorso 64 migranti, dopo 10 giorni al largo delle acque lampedusane, attraccò a Malta. Come richiesto dalla Procura di Roma, per il Tribunale dei Ministri, Salvini non commise il reato di sequestro di persona e di abuso d’ufficio. Archiviata anche la posizione del prefetto Matteo Piantedosi, capo del gabinetto del Viminale.

E così ha commentato lo stesso Matteo Salvini le notizie delle ultime ore sul fronte migranti: “Ennesimo naufragio a Lampedusa, il governo dei porti riaperti ha sulla coscienza ogni morto e disperso frutto delle nuove partenze

Fonte: Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Tgcom24

Pubblicato da
Mario Cassese

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