M5s in crisi, Luigi Di Maio si prepara a tornare da Salvini: “Il futuro è il sovranismo”

Incassato il “No” degli elettori di Rousseau al ritiro dalle elezioni regionali, Luigi Di Maio corre ai ripari. Il messaggio da mandare agli elettori emiliani e calabresi è solo uno: unità. Ma il Movimento sta cadendo a pezzi e questo voto dimostra la lontananza dalla base con i parlamentari.

Gli iscritti di Rousseau bocciano Di Maio, si va al voto in Emilia e Calabria - Leggilo.org

Gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno bocciato la linea del capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, sulle regionali in Emilia Romagna e in Calabria. Con 19.248 voti, il 70,6%, i votanti hanno rigettato la proposta di “pausa elettorale” avanzata dal Ministro degli Esteri. Un risultato che conferma la crisi della leadership di Luigi Di Maio all’interno del Movimento. Nelle settimane scorse il capo politico grillino aveva proposto di non correre alle prossime elezioni regionali. Proposta che aveva mandato su tutte le furie i portavoce locali del Movimento.

Con la sua mossa Di Maio avrebbe voluto spianare la strada alla vittoria del centro-sinistra in Emilia Romagna, dove il Movimento stando ai sondaggi non avrebbe raggiunto il 7-8%, e in Calabria. Ciò per due motivi: indebolire l’avanzata leghista ed evitare che il Partito Democratico, con un eventuale sconfitta alle elezioni emiliane, decidessero di sfiduciare il Segretario Nicola Zingaretti, ormai uno dei pochi rimasti a credere nell’Esecutivo giallo-rosso. Ora i partiti che formano la maggioranza del Governo Conte correranno da soli, dopo l’esperimento tragico in Umbria, e potrebbero aver fatto un regalo inaspettato al Centro-destra. Il risultato potrebbe essere disastroso per i grillni: la campagna elettorale è iniziata da settimane in Emilia Romagna, dove si vota il prossimo 26 gennaio, ma il M5S non ha nemmeno pronte le liste. Ecco perchè il ruolo di Di Maio all’interno del Movimento è appeso ad un filo.

Di Maio: “Non so quale risultato raggiungeremo ma non abbiamo paura”

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che nella tarda serata di ieri ha lasciato per qualche ora il Consiglio dei Ministri per seguire da vicino i risultati del voto online sembra visibilmente deluso dalla scelta degli iscritti, ma assicura che l’impegno di tutti i portavoce del Movimento non è in discussione: “Io personalmente ho chiesto agli iscritti che cosa si dovesse fare, perché c’erano diverse visioni all’interno del Movimento. Io personalmente ho detto che per fare gli stati generali a marzo serviva un po’ di tempo, e quindi non eravamo in grado di presentarci in Calabria e Emilia Romagna. Ma evidentemente gli iscritti non avevano questa urgenza, ci presentiamo alle regionali e si va avanti. Non abbiamo paura. Gli iscritti ci hanno dato un mandato chiaro e fortissimo: dobbiamo partecipare alle elezioni regionali con tutte le nostre forze ed e’ quello che faremo. Ora c’è una cosa sola da fare: mettersi pancia a terra e dare il massimo”.

Salvini: “I militanti hanno sfiduciato Di Maio”

Per il leader della Lega Matteo Salvini questo voto è un chiaro segnale di sfiducia della base del Movimento al suo capo politico. Come racconta Adnkronos, l’ex Ministro dell’Interno è convinto che il risultato sia anche un giudizio negativo sull’operato del Governo giallo-rosso: “I militanti 5 stelle hanno sfiduciato Di Maio e Grillo, e con loro il governo contro natura col Pd. Le porte della Lega sono aperte a chi vuole davvero il cambiamento”.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, commentando su facebook il voto sulla piattaforma di Rousseau, parla di ennesimo fallimento per Luigi Di Maio: “Anche la piattaforma Rousseau boccia Di Maio. Il capo politico del M5S voleva evitare il disastro annunciato alle prossime elezioni regionali, la base grillina non gli ha concesso nemmeno quello. Ma per fortuna di Di Maio, i fallimenti non sono mai stati un problema nel magico mondo del M5S”.

https://www.facebook.com/giorgiameloni.paginaufficiale/posts/10157649622682645

Paolo Parentela: “Dobbiamo recuperare il tempo perso”

La linea adesso del M5S è mostrare unità e compattezza. Il deputato calabrese Paolo Parentela, subito dopo il voto della piattaforma, aveva rassegnato le proprie dimissioni da coordinatore delle elezioni regionali calabre, incarico affidatogli mesi fa. Per Parentela la decisione era inevitabile: “Come gesto di coerenza per non aver condiviso la scelta di estendere la consultazione agli iscritti di ogni regione”. Le dimissioni sono state bloccate stamane da Luigi Di Maio: accettare l’allontanamento della figura politica grillina più influente in Calabria sarebbe stata una scelta deleteria, quasi un messaggio di non impegno per tutti i portavoce della Regione. Per Parentela: “Ha vinto la linea della partecipazione del Movimento 5 Stelle alle Regionali della Calabria e dell’Emilia Romagna. Ciò significa che il quadro delle emergenze che noi parlamentari dei rispettivi territori abbiamo riassunto nelle ultime ore ha concorso a convincere la base ad affrontare la sfida elettorale del prossimo 26 gennaio”.

Luigi Di Maio pensa di tornare con Salvini, dopo le elezioni

E intanto, scrive Ilario Lombardo sulla Stampa, Luigi Di Maio sarebbe tentato da un’idea di riposizionamento del Movimento 5 Stelle accanto alla Lega di Matteo Salvini Se il governo Conte II dovesse crollare – e certo ila corsa in solitaria del Movimento in Calabria ed Emilia Romagna non rafforza l’Esecutivo – il MSS tornerebbe al voto con ambizioni numeriche molto ridimensionate ma con una certezza, quella di essere «l’ago della bilancia». Secondo alcuni il leader del Movimento si sarebbe espresso in questi termini: «lo vorrei portare a compimento il programma iniziato con la Lega.Ho capito che l’unico modello vincente è il sovranismo. Quello è il futuro». Certo le ultime affermazioni di Di Maio sembrano quelle di un fedele alleato della Lega: «Quota Cento non si tocca», «il decreto Sicurezza resta» e infine «provo sconcerto a sentire parlare ora di ius soli. Non sarà mai nel programma». Di Maio ha ritrovato così ritrovato Alessandro Di Battista e il suo spirito antagonista nel messaggio “sovranista” rivolto al premier Conte sul fondo salva-Stati. Argomenti e parole identiche a quelle Salvini, sottolinea la Stampa. Nessuno conferma se si siano riaperti i contatti con Salvini, ma secondo i bene informati il capo politico del MSS sarebbe disponibile a tornare con il segretario del Carroccio dopo il voto, portando in dote il consenso che il MSS ancora conserva nel Mezzogiorno. Un nuovo patto sovranista, insomma, dopo che il leader del Carroccio si sarò liberato definitivamente di Silvio Berlusconi.

Fonte: Agi, Adnkronos, La Stampa

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