Il movimento delle Sardine nato la scorsa settimana a Bologna, sta prendendo piede in tutta Italia. A Sorrento hanno esibito striscioni con scritto: “Salvini sei finito, qui siamo in mare aperto”. Il leader della lega risponde: “Sono sempre ben accette le forme di dissenso pacifiche e rispettose”.
Fino al mese scorso nessuno sapeva chi fossero le “sardine”. O meglio: nessuno le collegava a qualcosa che non fossero i pesciolini che nuotano in mare. Ma da una settimana questi pesciolini hanno cambiato sembianze e dalle acque salate si sono trasferite nelle piazze di tutta Italia. Con il nome di “sardine” s’intende un movimento di persone che protestano contro Matteo Salvini e le sue politiche. La forma di protesta consiste in flashmob in cui tutti stanno immobili e muti. Da qui, appunto, il nome sardine. La prima esibizione di questo curioso movimento – come riportava Il Fatto Quotidiano – è avvenuta il 14 novembre a Bologna, in Piazza Maggiore, durante il via ufficiale della campagna elettorale di Lucia Borgonzoni, la senatrice leghista in corsa per le prossime regionali in Emilia Romagna. La versione ufficiale è che il movimento sia nato sul web per iniziativa di 4 giovani che sarebbero fuori dal mondo della Politica:Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa. Sul web gli organizzatori avevano specificato di non portare bandiere o simboli politici ma solo sardine fabbricate artigianalmente, di ogni colore e materiale. Ma così non è stato. E’ pur vero che nessuno si è presentato in piazza con bandiere del Partito Democratico o di altri partiti ma alla manifestazione erano presenti diversi esponenti di del PD e di liste civiche di Sinistra. Tra i volti più conosciuti vi era Flavia Franzoni, consorte dell’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi che si è già dichiarato certo della vittoria del Centrosinistra in Emilia. E si è fatta immortalare con una grande sardina in mano anche Silvia Benaglia, assessore del Comune di Pianoro all’interno di una giunta Dem la quale – come ha riportato Tpi – ha deciso di citare in causa il leader della Lega Matteo Salvini e la candidata ragionale Lucia Borgonzoni per alcuni insulti ricevuti sui social. Ma il movimento delle sardine, in brevissimo tempo, si è espanso in tutta Italia o quasi. E il 21 novembre, il pezzo di terra ferma conquistata dai natanti è stata Sorrento dove – come riferisce l’Ansa – il leader del carroccio Matteo Salvini è stato accolto al grido di “Salvini tu e i populisti siete finiti! Benvenuti in mare aperto!”. Frase lanciata sui social dagli organizzatori e che è diventata il manifesto delle sardine sorrentine. Ma, a distanza di appena una settimana dalla loro nascita in terraferma, i pacifici pesciolini hanno già iniziato a tirare fuori le unghie e le provocazioni. Infatti alcuni di loro, sempre sui social, hanno manifestato, provocatoriamente, l’intenzione di regalare dei libri all’ex Ministro dell’Interno. Matteo Salvini, coerente con quanto già asserito dopo la prima manifestazione di Bologna, ha commentato: “Sono sempre favorevole alle manifestazioni di dissenso pacifiche e rispettose”. E poi ha concluso: “Ringrazio le sardine per la gentile offerta ma preferisco scegliermi da solo i libri da leggere”.
Anche in questo caso – riporta SkyTg24 – pur non essendo presente alcun riferimento esplicito di partito, le sardine, che a Sorrento hanno assunto il nome di “fravaglia”, cioè piccoli pesci locali, hanno cantato tutte in coro “Bella Ciao”. Oltreché per manifestare contro Salvini, contestavano anche la scelta dei due sindaci di Sorrento e Positano di passare nel partito Lega- Noi con Salvini. La polizia, anche questa volta, è dovuta intervenire per bloccare sul nascere qualche tensione.
Fonte: Ansa, SkyTg24, Tpi, Il Fatto Quotidiano