Il deputato Dem Matteo Orfini replica, con sarcasmo, alle dichiarazioni del leader pentastellato Luigi Di Maio che si è detto sconcertato di fronte al fatto che il PD ritenga prioritario lo Ius Soli rispetto ad altri problemi in questo momento più urgenti. “Di Maio se ne farà una ragione. Ora decidiamo noi”.
“Di Maio sconcertato? Mi dispiace per lui, se ne farà una ragione. E’ ora che capisca che non è più al Governo con Salvini. Ora decidiamo noi”. Parole secche e sarcastiche quelle che Matteo Orfini, deputato del partito Democratico e capocorrente dei Giovani Turchi, ha pubblicato sul su Twitter.
A scatenare questa reazione dai toni polemici sono state le dichiarazioni del leader di Cinque Stelle Luigi Di Maio che – riferisce LaPresse– in seguito alla comunicazione del segretario PD Nicola Zingaretti di voler rilanciare lo Ius Soli, aveva detto: “Sono sconcertato, semplicemente sconcertato! Abbiamo un’Italia sotto l’acqua, da nord a sud. L’Ilva che rischia di lasciare a casa oltre 10.000 lavoratori e questi parlano dello Ius Soli”. E poi aveva proseguito: “Forse non hanno capito che siamo al Governo per risolvere i problemi del paese e non per farci continuamente campagna elettorale”. Parole non gradite al deputato Orfini, primo firmatario di una delle 3 proposte sullo Ius Soli che – come specifica Repubblica – giace in Parlamento, accanto a quella dell’ex Presidente della Camera Laura Boldrini e a quella dell’ex deputata di Forza Italia Renata Polverini. E non è la prima volta che Orfini e Di Maio si scontrano su questo campo di battaglia. Infatti, poco dopo la nascita del Governo Conte bis, il leader pentastellato aveva esplicitamente dichiarato: “Lo ius soli? In questo momento non è una priorità”. E Matteo Orfini, senza troppi peli sulla lingua – come riportava l’Ansa – rispose: “Per tagliare i Parlamentari ci vogliono appena due ore? Perfetto, e per fare lo Ius Soli bastano un paio di giorni! Se Di Maio vuole che noi votiamo il taglio dei Parlamentari, allora lui deve votare a favore dello Ius Soli!”. Un ricatto in piena regola, verrebbe da pensare.
Ma la questione “cittadinanza” sembra scombinare le acque più del previsto e creare tensioni non solo tra i due partiti al Governo, ma anche all’interno dei partiti stessi. Infatti mentre per Luigi Di Maio lo ius soli non è un problema urgente da affrontare al momento, di tutt’altra opinione è il grillino Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Brescia – come riferisce Il Manifesto è tra i più ferventi sostenitori della riforma della cittadinanza al punto che lo scorso anno voleva presentare un disegno di legge a firma Cinque Stelle. proposta poi archiviata. Tra le ila del PD, invece, c’è chi pensa che le priorità siano tutt’altre. Come Stefano Bonaccini, candidato per le regionali in Emilia Romagna, il quale ha dichiarato: “Nicola Zingaretti è venuto a Bologna a parlare di Ius Soli. A noi importa molto di più che aboliscano la plastic tax che rischia di far chiudere oltre 200 industrie emiliane che producono imballaggi. Poi allo ius soli ci si penserà”. Insomma dopo la questione Ilva e scudo penale per le imprese, dopo il braccio di ferro sull’Iva e la manovra finanziaria, ora lo Ius Soli è il nuovo campo di battaglia che vede scindersi, ancora una volta, i giallorossi.
Fonte: Ansa, LaPresse, Repubblica, Il Maniesto, Matteo Orfini Twitter.
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