Il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti annuncia dal palco della convention bolognese che i dem andranno avanti sulla battaglia per l’approvazione dello ius soli e dello ius culturae. La risposta piccata arrivata dai parlamentari M5S dimostra però che il Governo Conte è ben lontano dalla compattezza annunciata nei giorni scorsi.
Tre giorni di intensi dibattiti che hanno portato all’approvazione del nuovo Statuto, che segna la definitiva rottura con il vecchio Partito Democratico a trazione renziana. Sancita la fine dell’automatismo segretario-candidato premier, tanto caro all’ex Presidente del Consiglio: “Sarà un partito più aperto e partecipato, avremo di nuovo un vero congresso con tesi contrapposte”, annuncia Nicola Zingaretti. Come racconta Repubblica, il Segretario dem ha cercato, durante la tre giorni bolognese, oltre che di occuparsi della modifiche delle strutture del Partito Democratico, anche del Governo Conte. Sono settimane che Zingaretti vuole un cambio di passo dell’Esecutivo, e proprio dal palco dell’evento dei democratici annuncia quali saranno le prossime iniziative per dare nuova linfa vitale al Governo. Provvedimenti di rottura con il precedente Esecutivo, con le modifiche ai Decreti Sicurezza salviniani annunciati da tempo anche dall’attuale Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese , ma soprattutto la volontà di portare in Parlamento due vecchie battaglie della sinistra: ius soli e ius culturae.
Una mossa che ha spiazzato gli alleati di Governo 5 Stelle, che hanno ritenuto inappropriata l’uscita del Segretario dem. La spearanza di Zingaretti sull’apertura del M5S su tali provvedimenti è stata ampiamente disattesa. Il Movimento 5 Stelle aveva già da tempo avvisato gli alleati dem di non spingere sul tema e che lo ius soli e lo ius culturae non rappresentavano una priorità per i grillini. Zingaretti potrebbe pagare caro la volontà di andare al braccio di ferro con Luigi Di Maio e colleghi, andando a picconare una maggioranza che dalla sua nascita non ha ancora trovato la giusta unità di intenti e di programmi.
Zingaretti: “Subito ius culturae e ius soli. Certo che lo faremo”
Il Segretario del Partito Democratico sembra voler dettare la linea del Governo Conte ed annuncia: “Ci battiamo perché al più presto si rivedano i decreti Salvini, dentro questo governo come scelta di campo. Ci batteremo con i gruppi parlamentari per far approvare lo ius culturae e ius soli, certo che lo faremo, certo che lo faremo!”. L’ala sinistra del partito, capeggiata da Matteo Orfini, spinge da mesi per mettere mano ai Decreti Sicurezza varati dal precedente Governo, ma provvedimenti come lo ius soli o ius culturae sembrano figli della volontà del Segretario dem di strappare al Movimento 5 Stelle la leadership all’interno del Governo. Zingaretti cerca di tracciare il nuovo corso dell’Esecutivo giallo-rosso: “Faremo una legge per parità salariale tra donne e uomini”.
Zingaretti risponde a Renzi: “Noi siamo il partito della giustizia fiscale”.
Nel mirino del Segretario dem anche Italia Viva di Matteo Renzi, che nei giorni scorsi ha presentato diversi emendamenti alla manovra economica, scatenando le ire degli alleati di Governo: “Chi tra gli alleati ci attacca per proprio tornaconto scava la fossa per se stesso e per tutto il centrosinistra italiano perché il Pd sarà sempre il pilastro di ogni risposta alla destra risorgente, autoritaria e xenofoba. Il Pd non si accoda ad una generica battaglia contro il fisco, siamo per una ridistribuzione del carico fiscale. I democratici sono il partito della giustizia fiscale: è il fondamento più importante del patto tra cittadini e Stato, garantisce il funzionamento dei servizi. Ora il sistema è terribilmente ingiusto, c’è chi paga troppo, i lavoratori dipendenti, le partite Iva, ma c’è chi evade una montagna di miliardi che recuperati anche solo in parte servirebbero per investimenti, innovazione e giovani”.
Di Maio: “Mezza Italia sott’acqua e qui si parla di ius soli, sono sconcertato”.
A stretto giro arriva la risposta del Ministro degli Esteri e capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio, come riporta l’agenzia Ansa: “Col maltempo che flagella l’Italia, il futuro di undicimila lavoratori a Taranto in discussione, qui si parla di ius soli: sono sconcertato. Siamo al governo per governare e non per lanciare slogan o fare campagna elettorale”. Doccia gelata per Zingaretti dunque, che non riceve appoggio nemmeno dall’ala del Movimento che potrebbe sposare provvedimenti come lo ius soli e ius culturae, quella vicino al Presidente della Camera Roberto Fico. Quella del M5S è un’unica voce e respinge le proposte degli alleati di Governo, ed ancora di più respinge il tentativo di spostare a sinistra l’agenda di Governo: “C’è mezzo paese sott’acqua e uno pensa allo ius soli? Siamo sconcertati. Preoccupiamoci delle famiglie in difficoltà, del lavoro, delle imprese. Pensiamo al Paese, già abbiamo avuto uno che per un anno e mezzo ha fatto solo campagna elettorale. Noi vogliamo pensare a lavorare”.
Fonte: Repubblica, Ansa