Madre e figlio sono stati trovati morti, probabilmente avvelenati dal monossido di carbonio, nella loro casa nel sestiere Castello a Venezia.
La città di Venezia è ancora in ginocchio e sotto l’acqua. Come spesso accade in situazioni estreme come quelle che i veneziani stanno vivendo in questi giorni, purtroppo stanno capitando eventi tragici. Nella mattinata del 14,riporta la cronaca minuto per minuto di Skytg24 la città osservava un minuto di silenzio per le vittime dell’acqua alta, l’indomani si consumavano altre tragedie : una madre e un figlio trovati morti nella loro abitazione -al secondo piano di una edificio nel sestiere di Castello- come riportato dal Gazzettino. La donna aveva 72 anni, il figlio, che risiedeva a Mestre, 43. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri.
L’uomo risultava residente a Mestre , è per questo che in un primo momento si è pensato avesse raggiunto la madre, ultrasettantenne, per non lasciarla sola a casa in questi giorni di continue maree alte. Gli accertamenti successivi svolti dai Carabinieri hanno poi fatto luce sulla reale vicenda. L’uomo, infatti,viveva stabilmente in casa della mamma da circa un anno, e lavorava in un ristorante cittadino. Madre e figlio, secondo i primi accertamenti, sarebbero rimasti avvelenati dal monossido di carbonio, forse proveniente da uno scaldabagno difettoso. È stato trovato morto anche l’animale di casa, un gattino, il che darebbe forza a un probabile avvelenamento dell’aria.
Sono stati i vicini di casa a dare l’allarme al 118, poi sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri. Nel vecchio appartamento c’erano i corpi di madre e figlio. La donna è stata rinvenuta a terra, nella cucina, il figlio si trovava invece nella sala da pranzo, sdraiato sul divano. A giudicare dall’abbigliamento l’incidente sarebbe avvenuto presumibilmente di giorno. Sul posto i vigili del fuoco sono intervenuti anche con gli esperti della squadra Nbrc – un gruppo specializzato dei Vigili del fuoco viene chiamato quando esiste un fondato pericolo di contagio da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche – che hanno avviato una verifica tecnica per stabilire l’esatta natura della fuoriuscita di monossido di carbonio.
Fonti: Il Gazzettino, Skytg24
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