La Rai ha bloccato un contributo di chef Rubio durante la puntata del programma “Ragazzi Contro”. Una decisione che per lo staff dello chef è puramente politica.
Con una breve nota ufficiale, la Rai ha comunicato che sarà cancellato dal programma “Ragazzi Contro” l’intervento di chef Rubio: “Nella puntata di Ragazzi Contro in onda mercoledì e registrata il 9 ottobre, per questioni di opportunità non sarà presente alcun contributo audiovisivo riguardante chef Rubio”. Il celebre chef era stato invitato dall’autore e presentatore del programma Daniele Piervincenzi. Nella puntata in questione si parla di bullismo e cyberbullismo e di come affrontare gli odiatori della rete. Viale Mazzini non ha specificato quali siano le motivazioni della decisione. La presa di posizione arriva a pochi giorni l’annuncio di Rubio di abbandonare Discovery Channel.
Ha però un’idea chiara su ciò che è accaduto Barbara Castiello, addetta stampa del celebre chef, che via social attacca i vertici della Rai, come riporta Repubblica: “Rai 2 non ha mai scelto chef Rubio come testimonial contro il bullismo. Rubio è stato solo invitato come ospite della trasmissione Ragazzi Contro per parlare di cyberbullismo. La Rai blocca la puntata con Rubio perché inopportuno. La puntata è stata registrata a ottobre. La Rai ha avuto tutto il tempo di valutare se Rubio ha detto cose inopportune. Questo non viene specificato. E così non è stato. Carlo Freccero sostiene che Rubio avrebbe vampirizzato il programma. Beh con tutto questo polverone che hanno sollevato Rubio ha vampirizzato senza neanche poter fiatare”.
Per Castiello la motivazione è prettamente politica: “Anzaldi, renziano, di Italia Viva e segretario della commissione vigilanza Rai un paio di giorni fa ha chiesto che la Rai prendesse in considerazione l’idea di affidare un programma a chef Rubio in uscita da Discovery. Pronta la risposta di Salvini: hater della prim’ora e top player del bullismo social”. L’addetta stampa racconta un altro episodio analogo: “Rubio è stato ambassador delle campagne Write for Rights 2016 e 5×1000 (2017 e 2018). Non si trattava di campagne contro il bullismo ma per i diritti umani. Rubio ha portato a termine tutte le campagne come da accordi previsti con Amnesty Italia. Non abbiamo mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale di Amnesty d’interruzione dei rapporti ma abbiamo appreso dai giornali che su segnalazione di Selvaggia Lucarelli, Amnesty Italia riteneva opportuno non proseguire con altre collaborazioni. Amen”.
Per Noemi Di Segno, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche, racconta Il Fatto Quotidiano, la decisione dell’azienda è del tutto condivisibile. Rubio molto spesso ha attaccato lo Stato d’Israele sulla questione palestinese. Per Di Segno: “Non solo è opportuno, ma è purtroppo tardivo perché sono diversi anni che lo seguiamo e diversi anni che continua a dire delle cose allucinanti. Noi abbiamo bisogno di punti di riferimento in positivo, non in negativo”.
Fonte: Repubblica, Il Fatto Quotidiano
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