Repubblica: “Liliana Segre riceve 200 insulti al giorno” ma i numeri sono gonfiati

Un articolo di Repubblica aveva quantificato in 200 gli insulti e le minacce ricevute dalla senatrice a vita Liliana Segre. Oggi questo numero viene messo in discussione ed esiste il sospetto che il quotidiano romano abbia di proposito gonfiato i dati.

Scorta per Segre - Leggilo.Org

 

Aveva fatto molto discutere un articolo pubblicato da Repubblica, a firma di Piero Colaprico, dal titolo “Liliana Segre, ebrea ti odio”, in cui il quotidiano romano sosteneva, come si evince dal titolo, che la senatrice a vita ricevesse via web una medie di 200 tra insulti e minacce.

La notizia aveva scatenato un putiferio politico ed arrivava l’indomani della proposta in Senato, poi passata, della costituzione della Commissione contro l’odio e la discriminazione razziale che avrebbe portato il nome proprio della senatrice a vita. La Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, dichiarò, l’indomani della pubblicazione dell’articolo che: “I messaggi carichi di odio, contro la Segre, sono un insulto alla storia ed alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell’antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica ed ha ritrovato pace, libertà e progresso”. Anche il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti si era espresso in merito: “Sono schifato. Non trovo termine più adatto per commentare i continui insulti che la senatrice Liliana Segre riceve ogni giorno in rete”.

Repubblica avrebbe gonfiato i suoi dati

Dopo la pubblicazione dell’articolo di Repubblica, sono fatte verifiche, da più parti, per appurare se i dati fossero reali o meno. Il sito Termometro Politico, specializzato in fat checking, ha però avanzato dubbi sulla questione. Come riporta Il Giornale, Repubblica ha anticipato di due giorni l’uscita dei dati dell’Osservatorio sull’antisemitismo. Nel rapporto, si legge che i casi sono 197 all’anno e non 200 al giorno, in più non si riferirebbero alla sola Liliana Segre, ma anche ad altri personaggi, del giornalismo o del mondo politico, come Gad Lerner, Emanuele Fiano, Sandro Parenzo, Enrico Mentana. Ovviamente che siano 1 o 200 devono essere sempre condannati, ma ci si chiede perchè Repubblica abbia modificato i dati dell’Osservatorio.

Alla senatrice a vita, nella giornata del 7 di novembre, è stata assegnata, su decisione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico presieduto dal prefetto di Milano Renato Saccone e dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, una scorta. Paradossalmente, rileva sempre il sito, gli insulti a Liliana Segre sono aumentati proprio dopo l’assegnazione della protezione: “Prima dell’articolo Liliana Segre non riceveva 200 insulti e non aveva bisogno di scorta, adesso è finita alla ribalta e non solo li riceve eccome, è pure diventata un bersaglio per tutti quegli animali analfabeto-psicotici che se sentono profumo di cinepresa non esitano a fare le cose più turpi e immonde col sorrisetto ebete”.

 

Fonte: Il Giornale, Repubblica

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