Governo a rischio, il Ministro Franceschini teme la rottura sulla Finanziaria

Il Ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, in una lunga intervista al Corsera, analizza i primi mesi del Governo Conte bis. Tema principale la nuova Legge di Bilancio che sta mostrando le criticità di una maggioranza che non sembra unita dall’approdo in Parlamento della manovra.

Dario Franceschini teme la crisi - Leggilo.Org

 

 

Il Ministro Dario Franceschini, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, cerca di fare il punto sulla manovra portata in aula dal Governo giallo-rosso. Le polemiche nate dalle posizioni di Italia Viva circa la Legge di Bilancio, dimostrano come la maggioranza non sia coesa ed unita. In particolare, Matteo Renzi e colleghi, non sembrano voler cedere sulla cosiddetta “plastic tax”, tanto voluta dal Movimento 5 Stelle. Non solo, il Ministro Franceschini, spinge ancora una volta per un nuovo patto tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che coinvolga anche i territori, che possa concretizzarsi già durante le elezioni regionali nella sua Emilia Romagna. La sconfitta umbra non sembra aver scalfito i piani del Ministro, convinto che il Governo durerà fino alla scadenza naturale del mandato.

“Paradossale dover ripetere che i partiti di maggioranza devono restare uniti”

Per il Ministro Franceschini, le divisioni della maggioranza, esplose con la presentazione di numerosi emendamenti da parte di Italia Viva contro alcuni punti della manovra del Governo, devono essere superate, mettendo in primo luogo da parte gli egoismi personali. Sembra chiaro il riferimento a Matteo Renzi, ma anche a Luigi Di Maio, che in più di un’intervista recente ha avallato l’ipotesi di accantonare la figura di Giuseppe Conte come capo dell’esecutivo: “I partiti di Governo devono difendere compattamente la finanziaria e nel contempo devono costruire una maggioranza politica. Capisco che sia paradossale doverlo ripetere, ma dovremo uscirne con buon senso e lungimiranza o tutto è a rischio. Questa esperienza è iniziata per evitare che Salvini assumesse i piene poteri. Solo che si trattava di un elemento sufficiente a far partire il Governo. Per farlo durare serve altro. I Governi vanno tenuti insieme da una serie di motivazioni e noi ci dobbiamo preparare ad affrontare due snodi fondamentali. In primo luogo l’esame della Finanziaria, che è sempre un appuntamento insidioso anche quando le maggioranze sono omogenee e sono il frutto di una vittoria elettorale. Poi sui territori stanno per celebrarsi le regionali in Emilia Romagna e Calabria. Ecco, sia in Parlamento che sui territori rischiamo scelte negative”.

“Non possiamo stare insieme solo per paura di Salvini”

Il Ministro, sembra credere molto nel Governo Conte ed è fiducioso sulla tenuta della maggioranza, a patto che ci si discosti dalla narrazione di un Governo anti-Salvini. Per Franceschini, questo esecutivo è nato con il chiaro intento di dare al Paese un piano programmatico lungo e duraturo. In tal senso, si chiede, come sia possibile che dopo aver approvato tale programma, le principali forze di Governo non trovino un accordo anche a livello locale, in modo da dare un’immagine del Governo nazionale più forte e radicata: “Serve un patto di metodo: le eventuali modifiche alla Legge di Stabilità, così come altri provvedimenti futuri, andranno preventivamente concordate nella maggioranza. Senza furbizie e in modo collegiale, abbandonando l’idea di voler sconfiggere il partner di Governo. Perchè i risultati sono un successo di tutti e i problemi sono problemi di tutti. Altrimenti si ripete il copione del Governo giallo-verde, che infatti è andato a sbattere. Si può stare insieme solo per paura di Salvini? Perciò penso sia necessario un secondo patto: lasciare ai territori la possibilità di valutare se ci sono le condizione per evitare di essere gli uni contro gli altri. Gli elettori non capirebbero il motivo per cui a Roma siamo alleati e in periferia siamo contrapposti”.

“Prodi sostiene che non abbiamo un’idea di politica industriale? Sbaglia”

Infine il Ministro respinge al mittente le accuse dell’amico Romano Prodi, che dalle colonne de Il Messaggero, parlando del caso ArcelorMittal, aveva accusato l’esecutivo di non avere un piano industriale: “Sbaglia e respingo con forza questa visione. Un Governo nato in agosto tra forze che fino al giorno prima si erano combattute e che ha dovuto varare una manovra finanziaria da 30 miliardi, non poteva fare di più. La Finanziaria ha una visione riformista. Certo la percezione cambia se si accendono polemiche su questioni marginali. Se l’esecutivo durerà sarà sempre più facile impostare una politica industriale, lavorare alla riduzione delle tasse. Ma deve reggere la maggioranza. O qualcuno pensa che il pericolo Salvini sia superato? Io vorrei arrivare con questa maggioranza fino al 2028, vincendo le elezioni nel 2023.”.

 

Fonte: Corriere della Sera, Il Messaggero

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