Il cardinale ed ex presidente della Cei Camillo Ruini intervistato da Il Corriere della Sera ha parlato di un’apertura a Matteo Salvini, sperando addirittura di incontrarlo.
Hanno suscito molto scalpore le parole del cardinale ed ex presidente della Cei, Camillo Ruini, sull’ex vice premier Matteo Salvini, il quale ultimamente è stato oggetto di parecchie perplessità da parte degli uomini di Chiesa. Ruini infatti – a differenza di molti esponenti del clero – ha aperto una porta al leader della Lega, dichiarandosi disponibile anche ad incontrarlo.
Cardinal Ruini: “Salvini? Ha diverse prospettive davanti a sé”
Quali sono queste parole che hanno certamente fatto dividere il mondo della Chiesa? Alla domanda del giornalista Aldo Cazzullo “Salvini è così cattivo come lo dipingono? È possibile il dialogo con lui? Deve cambiare linea sui migranti?“, il prelato ha risposto: “Non condivido l’immagine tutta negativa di Salvini che viene proposta in alcuni ambienti. Penso che abbia notevoli prospettive davanti a sé; e che però abbia bisogno di maturare sotto vari aspetti. Il dialogo con lui mi sembra pertanto doveroso, anche se personalmente non lo conosco e quindi il mio discorso rimane un po’ astratto. Sui migranti vale per Salvini, come per ciascuno di noi, la parola del Vangelo sull’amore del prossimo; senza per questo sottovalutare i problemi che oggi le migrazioni comportano“. Anche in relazione alla propensione del leader della Lega di baciare il rosario e di invocare l’aiuto della Madonna, il cardinale non si mostra così contrariato: “Il gesto può certamente apparire strumentale e urtare la nostra sensibilità. Non sarei sicuro però che sia soltanto una strumentalizzazione. Può essere anche una reazione al “politicamente corretto”, e una maniera, pur poco felice, di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico”.
“Sono esterrefatto da Ruini” così ha detto ad Adnkronos padre Alex Zanotelli, missionario comboniano: “Salvini ha manifestato chiarissimamente chi è. Esprime un’estrema destra di cui bisognerebbe solo avere paura. Come si fa a dialogare con lui?”. Zanotelli, che nella sua vita è stato in missione in diverse zone tra le più povere al mondo, ha proseguito dicendo che “Qui non stiamo parlando di Berlusconi ma di un’estrema destra pericolosa che non riguarda solo l’Italia. E’ nel mondo ed è un movimento capace di utilizzare il web in maniera spaventosa. Vogliamo riflettere sul fatto che ogni giorno arrivano 200 insulti a Liliana Segre? Sotto c’è una macchina da guerra infernale. Quindi, a me personalmente certe dichiarazioni fanno paura, il cardinale Ruini mi meraviglia”. E per quanto riguarda l’utilizzo del rosario, ancora una volta Zanotelli è contro il cardinal Ruini: “Come si fa a non capire l’utilizzo a scopi politici che ne fa Salvini, il fatto che strumentalizzi la religiosità popolare, in particolare quella di Medjugorje, nota soprattutto al Nord?”.
Anche Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, che aveva criticato duramente Salvini, si trova d’accordo con padre Zanotelli. Intervistato da Il Corriere della Sera, infatti, ha detto che non sarebbe facile parlare con lui: “Lo incontrerei volentieri. Figurarsi, volevo incontrare Gheddafi, lui è meno impegnativo. Ma con lui si può al massimo parlare. Non credo lasci aperti margini di confronto”. Per Monsignor Mogavero non basta “brandire rosari e croci per definirsi cattolici” e ha ipotizzato che “la sua sia piuttosto una scelta strategica. Fatta a tavolino. Per portare avanti la sua ideologia che non è che sia tanto in linea con il Vangelo che parla di accoglienza e di porte aperte”. E ancora – visto che Salvini ha raccontato di tenere in tasca il testo sacro – ha risposto: “Vorrei sapere quale Vangelo usa. Dove trova scritto: “rimandiamoli a casa loro”, “aiutiamoli là”, prima gli italiani. Io non le trovo queste cose. Trovo sempre la difesa degli ultimi”.
E in mezzo a questo dibattito cosa dice Matteo Salvini? Come ha riportato Il Corriere della Sera, ringrazia: “Ringrazio il cardinal Ruini, che spero di poter incontrare, per le parole che invitano al confronto, all’apertura, alla riflessione e all’incontro — ha commentato Salvini — per lo sviluppo di valori, principi e idee che sono molto spesso comuni. L’Italia o è cristiana o non lo è. Un conto è accogliere chi scappa dalla guerra, un altro è far finta che in Italia ci sia spazio, casa e lavoro per tutti, cosa che non è e che porta allo scontro”.
Fonti: Corriere della Sera, Adkronos