Il Senato ha approvato la mozione presentata dalla senatrice a vita Liliana Segre per l’istituzione di una Commissione antio odio e antisemitismo. Non ci sono stati voti contrari ma Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono astenuti poiché hanno ritenuto che la mozione rischi di trasformarsi in una forma di censura politica. Liliana Segre condanna gli astensionisti. Ma c’è una contraddizione, forse
Il 30 ottobre il Senato della Repubblica ha approvato la mozione Segre sull’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza. La commissione sarà costituita da 25 senatori. Come ha specificato Wired, il compito sarà proporre iniziative volte a contrastare la diffusione di linguaggi di odio, specialmente sui social. Ma avrà anche una funzione di controllo e potrà sollecitare l’attuazione di leggi contro fenomeni ritenuti d’intolleranza. La mozione è passata con 151 voti a favore. Non ci sono stati voti contrari ma ben 98 astensioni. Gli astenuti sono stati i senatori di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
I senatori dei partiti astensionisti, pur non essendo obbligati, hanno voluto chiarire le ragioni della loro scelta. Il primo ad esporsi – come riporta Adnkronos – è stato il leader della Lega Matteo Salvini “Massima solidarietà a Liliana Segre. Gli insulti e l’odo vanno sempre condannati. Ma qui rischiamo di cadere in una censura a tutti gli effetti per chi non si allinea al pensiero unico. Rischiamo di finire in uno Stato di polizia come quello descritto da Orwell in 1984“. Anche Fratelli d’Italia ha specificato “Noi siamo vicini alla senatrice Segre e avremmo votato certamente se la mozione fosse stata per creare davvero una Commissione contro l’antisemitismo. Invece il vero scopo è creare una forma di censura politica.”
La senatrice a vita Liliana Segre, prima firmataria della mozione, si è detta scioccata “Pensavo che nessuno avrebbe avuto qualcosa in contrario all’istituzione di una Commissione contro l’odio. Ma evidentemente mi sbagliavo. Pensavo che sulle discriminazioni razziali non ci fossero margini peri distinguo. Ma evidentemente i tempi sono cambiati. Oggi sono morti i carnefici e pure le vittime. La storia si può riscrivere. E ci sono tanti uomini per strada. L’uomo nero. L’uomo bianco. L’uomo giallo. Chi non è uguale a me fa paura” ha detto nel corso di un’intervista a Repubblica:“La mia sorpresa più grande è stata la citazione di Orwell fatta da Salvini, quando ha paragonato la commissione all’organo d’uno Stato di polizia per l’imposizione del pensiero unico. Soprattutto mi ha scippato un autore che cito moltissimo quando vado in giro nelle scuole. Sia 1984 che La fattoria degli animali restituiscono con efficacia le mostruosità del totalitarismo. Mi sfugge cosa c’entri tutto questo con la commissione contro l’odio razziale”. Facendo riferimento alle parole di Salvini e Meloni la senatrice ha detto “il ‘nazionalismo aggressivo’ è cosa diversa dal patriottismo. Posso ben dirlo io che amo moltissimo il mio paese ma ho patito le conseguenze del nazionalismo praticato dal fascismo”. E anche sul tema della famiglia la senatrice ha qualcosa da dire:”Giorgia Meloni mi ha telefonato l’altra sera: sa, ci siamo astenuti perché noi difendiamo la famiglia. Le ho risposto: cara signora, io difendo così tanto la mia famiglia che sono stata sposata per sessant’anni con lo stesso uomo. Qualcuno mi dovrà spiegare cosa c’entri tutto questo con la commissione contro l’odio”
Liliana Segre ha sottolineto ancora, riguardo alla Commissione; “La mia era una proposta etica, non politica. Proprio non capisco il perché delle astensioni. Ci vedo solo tanta ipocrisia. Infatti molti avrebbero voluto votare a favore ma hanno dovuto obbedire alla linea di partito”. E – riferisce Dire sul tema la senatrice ha aggiuntO “Astenersi è come non voler condannare l’odio, si diventa complici. Salvini e Meloni dovrebbero ricordarlo. La Storia cambia a seconda di chi sale al governo del popolo.”
In quanto ad ipocrisia e astensionismo, tuttavia, non è immune nemmeno la stessa senatrice Segre né i partiti che non hanno avuto dubbi a dire immediatamente “sì” alla mozione. Quando la scorsa estate, durante la festa romana della Pignatta, un gruppo di persone ha preso a bastonate un ritratto su cui era disegnata la testa di Matteo Salvini, pochi o forse nessuno nessuno di coloro che s’indignano per l’astensione ha espresso né indignazione o solidarietà. Stessa sorte è toccata recentemente alla leader di FDI Giorgia Meloni. Infatti qualche giorno fa – riferisce Next Quotidiano – il giornalista di Repubblica Francesco Merlo ha scritto un articolo nel quale descriveva la Meloni come una “burina della Garbatella, abbandonata dal padre e anche dal compagno”. Un ritratto pieno di malanimo se non proprio di odio. Ebbene: anche in questo caso, nessuno è intervenuto a difesa o anche solo per esprimere solidarietà alla donna.
Fonte: Adnkronos, Repubblica, Wired, Dire, Next Quotidiano