Il 2 novembre verrà rinnovato il memorandum tra Italia e Libia per la gestione dei flussi migratori. L’Italia ha finanziato 150 milioni di euro la Guardia Costiera libica per bloccare le partenze dei migranti verso le nostra coste. Il deputato LeU Nicola Fratoianni manifesta il suo dissenso e sostiene che dovremmo pagare la Libia non perché fermi le partenze ma affinché ci porti i migranti.
“La Libia non è un paese sicuro, non è pensabile rinnovare un accordo che viola i diritti umani“. Queste – riferisce Tpi – le parole con cui il deputato LeU Nicola Fratoianni ha commentato il rinnovo dell’accordo tra Italia e Libia che avverrà il 2 novembre. Tale accordo fu sottoscritto nel 2017 dall’allora Ministro dell’Interno Marco Minniti durante il governo Gentiloni. Prevede che la guardia costiera libica recuperi i migranti che, attraverso barconi o barchini fantasma, cercano di raggiungere le coste italiane e li riporti a terra. Questa operazione è costata all’Italia ben 150 milioni di euro e ha lo scopo non solo di aiutare il nostro paese a non dover gestire da solo gli sbarchi ma anche di ridurre il numero dei morti in mare. Infatti – riporta l’Ansa – il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio nei giorni scorsi ha specificato “Il memorandum con la Libia deve essere migliorato ma va assolutamente rinnovato. Ha permesso di ridurre in misura considerevole le partenze e, dunque, il numero di migranti morti durante le traversate“. Ma Nicola Fratoianni non ci sta. E alle telecamere de La7, durante la trasmissione Omnibus, così si è espresso “Dobbiamo avere il coraggio di sbarazzarci di questi residui salviniani. Bene che l’Italia finanzi la guardia costiera libica ma per portarli qui i migranti, non per tenerli in Libia.” Il deputato di LeU sostiene esserci troppa continuità tra il governo Conte 1 e il governo Conte 2 e non ha perso occasione per attaccare Matteo Salvini, ex Ministro dell’Interno e leader della Lega “Non ha cuore né rispetto. I migranti della Ocean Viking non sarebbero dovuti restare in mare nemmeno 1 ora ad attendere“. Nicola Fratoianni sta cavalcando l’onda della protesta innescata dalle Ong nei giorni scorsi le quali hanno inviato una lettera al governo Conte bis affinché non rinnovi il memorandum. Le Organizzazioni Non Governative – riportava Il Fatto Quotidiano – hanno fatto riferimento ad alcuni servizi usciti su Avvenire nei quali si descrivevano violenze e abusi ai danni di migranti tenuti in condizioni di quasi prigionia. “La guardia costiera libica è composta da personaggi che durante il giorno sembrano in regola e poi di notte si trasformano in scafisti” – così prosegue Fratoianni, con un velato riferimento ad Abd al-Rahman al-Milad, conosciuto come Bija, un noto trafficante di esseri umani a capo della guardia costiera di Zawiya. Ma al deputato Fratoianni sfugge che molti di questi scafisti li abbiamo fatti sbarcare anche in Italia e proprio trasportati da quelle medesime navi Ong che oggi si schierano contro il rinnovo del memorandum con la Libia. A luglio sono sbarcati trafficanti di esseri umani dalla famosa Sea Watch di Carola Rackete e altri sono arrivati, invece, con la Ocean Viking. Tuttavia l’esponente LeU non potrà contare sull’appoggio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Infatti il premier, – riferisce Fanpage -sulla stessa linea del leader dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, ha dichiarato “Ci sono ampi spazi di miglioramento ma un accordo che ci ha permesso di gestire meglio i flussi migratori non va gettato a mare“.
Fonte: Ansa, Tpi, Fanpage, Il Fatto Quotidiano, La7