L’ex dem Matteo Renzi prospetta d’ingrandirsi ulteriormente con il suo partito Italia Viva. Auspica il ricorso al sorteggio per il CSM.
Nonostante la rappresentante di delegazione di Italia Viva, Teresa Bellanova, sostenga improprio parlare di antagonismi, l’ex dem Matteo Renzi, sembra avere mire espansionistiche certo non venute meno dopo il tracollo del PD in Umbria. Queste, infatti, – riferisce Adnkronos – le sue parole sul prossimo futuro del suo partito: “Italia Viva arriverà ben presto a contare 50 parlamentari e almeno 100 sindaci in tutta la penisola”. Questo comporterebbe, inevitabilmente, ulteriori perdite finanziarie per il PD di Nicola Zingaretti, che, in men che non si dica, potrebbe venire depauperato di ulteriori risorse. L’ex Presidente del Consiglio, dunque, sembrerebbe avvalorare i timori dell’ex presidente dei Dem Matteo Orfini che ha definito la scissione renziana un errore che potrebbe causare la caduta del Governo e l’indebolimento – ulteriore – del Partito Democratico. Un tema che sembra tornato più che mai di attualità dopo il voto in terra umbra. Un pericolo che l’ex premier aveva ben avvertito, tanto da sottrarsi a pericolose foto di gruppo che l’indomani hanno rappresentato l’emblema della sconfitta. Nelle ore in cui PD e Movimento dovevano sviscerare le ragioni di una sconfitta pesantissima Renzi si ritraeva al Central Park di New York, sorridente e irridente.
Ora Renzi ha ripreso la sua strategia di pressione e logoramento dell’Esecutivo, partendo da dove aveva lasciato: la manovra economica. Il leader di Italia Viva si era mostrato decisamente critico nei confronti degli ex colleghi di partito durante il vertice notturno, convocato dal Premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per discutere sull’aumento dell’Iva nella fase in cui le misure erano ancora in discussione. Su Twitter aveva scritto a chiare lettere: “Abbiamo formato questo Governo per mandare a casa Salvini e non per aumentare le tasse. Faremo ogni cosa per evitare ulteriori aumenti“. Su FB, poche ore, fa è tornato in tema ascrivendosi il successo del mancato aumento dell’Iva nella Legge di Bilancio ormai prossima al varo in Parlamento e promette di fare la guerra – al Governo – anche su altro: bloccare in primis la tassazione su zucchero e auto aziendali.
Ma superata la querelle relativa alla Manovra non mancheranno altre occasioni di scontro con il suo ex partito, sembra ormai certo. Per esempio, riguardo alla questione Giustizia – riferisce LaPresse – Matteo Renzi si è dichiarato più in sintonia con il Ministro della Giustizia Bonafede, in quota Cinque Stelle, piuttosto che con a il vice segretario PD Andrea Orlando: “Al momento, personalmente sono favorevole al sorteggio sul CSM e mi trovo decisamente più in sintonia con le posizioni di Bonafede piuttosto che con quelle di Andrea Orlando che ritiene impossibile tecnicamente fare il sorteggio, invece io ci sto! E’ ipocrita sostenere che solo alcune correnti andassero a cena per accordarsi in merito a chi affidare gli incarichi direttivi, lo facevano tutti. Il sorteggio sarebbe il modo perfetto per evitare tutto questo“. E Orlando – riferisce Il Corriere della Sera – ebbe modo di commentare, laconico: “Non mi stupisce. Renzi e Bonafede ultimamente sembrano molto affini“. Insomma: occasioni per non far dormire tranquillo il premier Conte non mancheranno. E certo anche a questo avrà pensato il leader di Italia Viva, mentre sgambetta al Central Park.
Fonti: Adnkronos, LaPresse, Economy, Il Corriere della Sera, Matteo Renzi Twitter, Matteo Renzi Facebook
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