Il Parlamento europeo ha bocciato la risoluzione sui salvataggi in mare che prevedeva che gli Stati membri mantenessero i Porti aperti per le navi ONG e la redistribuzione dei migranti. Un pronunciamento in controtendenza rispetto alle reazioni che, in Europa, hanno segnato la vicenda, emblematica, della Sea Watch capitanata da Carola Rackete.
Con 290 voti contrari, 288 a favore e 36 astenuti, il Parlamento europeo – riferisce Adnkronos – ha bocciato la risoluzione sui salvataggi in mare dei migranti. La proposta, portata sul tavolo di Strasbrugo dal presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni Juan Fernando López Aguilar, era articolata in 18 punti. Prevedeva che gli Stati membri mantenessero i loro Porti aperti per le navi ONG e che venisse vietata dalla UE la criminalizzazione delle attività di assistenza in mare. Si chiedeva, inoltre, di potenziare le operazioni di ricerca e soccorso fornendo navi e attrezzature specificamente dedicate. Ma la Plenaria di Strasburgo si è espressa negativamente. Il Parlamento europeo si è scisso. Da un lato i Socialisti&Democratici di cui fa parte anche il PD, i liberali di Renew Europe e i Verdi e hanno votato a favore. Dall’altro lato il dissenso del Partito Popolare Europeo, dei Conservatori e Riformatori Europei e di Identità e democrazia. Sorprendente e decisiva – come sottolinea Tpi – è stata l’astensione di 14 eurodeputati del Movimento Cinque Stelle. Mentre in Italia i pentastellati guidano, insieme al PD, un governo che ha decisom di fatto, la riapertura dei Porti, in Europa si sono espressi diversamente. L’eurodeputata Cinque Stelle Laura Ferrara – come riferisce AGI – ha così spiegato l’astensione al voto: “Noi avevamo presentato emendamenti concreti. Ma ce ne hanno bocciato 2 su 3. Per questo ci siamo astenuti.” Gli emendamenti presentati dai Cinque Stelle erano 3. Il primo, approvato, riguardava la richiesta di un meccanismo di ricollocamento tra gli Stati membri di tutti i migranti salvati in mare. Il secondo, bocciato, era inerente ai corridoi umanitari. Il terzo emendamento, invece, che riguardava la questione dei Porti aperti, è stato superato da un altro presentato dai liberali di Renew Europe. La proposta dei Cinque Stelle chiedeva agli Stati membri di mantenere i loro porti aperti alle navi delle Ong impegnate in operazione di ricerca e soccorso in linea con le pertinenti convenzioni internazionali e altre norme applicabili. Quella di Renew Europe, preferita dalla maggioranza, chiedeva aperti aperti in ogni circostanza. Il M5S, sentendosi ingiustamente surclassato, ha messo in atto una sorta di ripicca astenendosi e facendo, di fatto, bocciare la risoluzione in toto. Gli europarlamentari del PD hanno ritenuto questa astensione un colpo basso.
Fonte: Adnkronos, Tpi, AGI
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