“Woytila è stato un assassino e le chiese sembrano club sadomaso”. Così parlò Toscani

Oliviero Toscani è stato condannato per vilipendio alle religione per alcune sue frasi dette nel 2014 durante la trasmissione radiofonica di Radio 24 “La Zanzara”.

Oliviero Toscani condannato - Leggilo

Oliviero Toscani è un fotografo di fama mondiale che ha fatto della provocazione il suo marchio di fabbrica. Famosissime in tutto il mondo le sue campagne per il marchio Benetton, in cui per esempio mise insieme un prete ed una suora che si baciavano, un ebreo e un palestinese e due bambini: una bianca con la faccia angelica, l’altro di colore con la pettinatura che ricordava quella di un diavoletto. Ora l’artista è stato condannato a pagare 4000 euro di multa perché ritenuto colpevole di vilipendio alla religione.

Oliviero Toscani condannato: “Ricorrerò alla Consulta”

I fatti risalgono ormai al lontano 2014 quando – intervenendo nella trasmissione radiofonica di Radio 24 La Zanzara – aveva detto: “Se sei un extraterrestre che atterro in Italia ed entri in una bellissima Chiesa cattolica e vedi uno attaccato, inchiodato a una croce che sanguina, dei bambini nudi che volano, San Bernardo tolta la pelle… Io credo che un club sadomaso non sia così all’avanguardia”.

Intervistato da Repubblica, Toscani si dice profondamente offeso per la condanna: “Io sono credente, a modo mio. Sono religiosamente laico, ma soprattutto sono per la libertà di pensiero, di critica. Mi offende ritrovarmi condannato per vilipendio della religione e dei papi, quando ho fatto solo critiche estetiche o di scelte politiche, non certo in materia religiosa. Mi sembra assurdo essere paragonato ad un imam fondamentalista io che sono un libertario. La verità è che noi in Italia non siamo ancora un paese laico, anzi siamo tornati indietro di decenni. Ma non mi arrendo: farò ricorso con la mia avvocata Caterina Malavenda, mi rivolgerò alla Corte Costituzionale anche alla Corte europea. In nome della libertà di opinione, perché così non si può andare avanti”.

Il Tribunale di Milano, nella persona del giudice Ambrogio Moccia, ha motivato così la sentenza, paragonando Toscani ad un imam di Hamas: “La definizione di Cristo in croce come di ‘uno attaccato’ è una manifestazione di profondo disprezzo per i valori del cristianesimo, una esternazione confrontabile solo al peggior linguaggio propagandistico di un predicatore del fondamentalismo islamico”. Il fotografo ha detto di non voler commentare la sentenza, ma che il suo era solo un discorso estetico: “Era un discorso estetico ma da quello che leggo nella sentenza non ho le capacità per giudicare non avendo una laurea in filosofia, religione o storia dell’arte” e ancora “Sono parole forti, ma quella era una trasmissione provocatoria, i termini, i concetti vanno inquadrati nell’ambito, in questo caso estetico, e luogo in cui si usano”.

Non va però dimenticato che Toscani ha parlato in toni piuttosto accesi, come riportava all’epoca Dagospia, dicendo addirittura che: “Il Vaticano è la più grande organizzazione omosessuale, la più grande associazione maschilista”. E poi ancora parlando del Papa attuale e di Woytila, definito un assassino:”Bergoglio parla come mio nonno 60 anni fa e non gli dava retta nessuno. Dice delle banalità e delle cose così normali che viene da pensare: ma in questi anni che c.. ci hanno detto questi papi? E poi fanno santo Woytila che era contro il preservativo in Africa. Ha fatto dei disastri, un assassino. Uno che dice in un posto dove c’è l’Aids di non usare il preservativo…”.

Insomma, certamente parole pesanti, che possono essere profondamente offensive per chi invece ha una fede e nella Chiesa ci crede. Lui però ovviamente crede di essere nel giusto e non molla: “Oggi siamo sicuramente molto più indietro rispetto agli altri paese europei, agli anni sessanta in cui io sono cresciuto. Per questo ricorrerò, mi rivolgerò alla consulta, alla corte Europea. In nome della libertà di pensiero”, ha concluso.

 

Fonte: Repubblica, Dagospia, Radio 24

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