Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha affermato che per risolvere il problema migranti è necessaria maggiore cooperazione da parte dell’Europa. Intanto continuano gli sbarchi sulle nostre coste e i migranti, per il momento, restano tutti in Italia.
Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha dichiarato che, a seguito degli incontri avvenuti a Malta si può constatare “Un rinnovato clima di solidarietà” tuttavia – riferisce SkyTg24 – ha aggiunto, “Adesso solo una risposta coordinata e condivisa a livello europeo può consentire una strategia efficace. L’Europa non deve lasciarci soli, deve collaborare“. A suo dire ciò che sarebbe fondamentale è l’introduzione di un sistema di gestione più equo e bilanciato che veda coinvolti, progressivamente, il maggior numero possibile di partner europei. Secondo il Ministro Lamorgese, in fatto di politiche migratorie, l’Europa dovrebbe superare gli attuali squilibri nella ripartizione degli oneri tra gli Stati membri, attraverso la creazione di un meccanismo di redistribuzione basato su procedure di ricollocazione automatiche, veloci ed efficaci, far sì che non vi siano incertezze in merito alla gestione dell’accoglienza. Sarebbe necessaria, inoltre, un’azione decisa dell’Europa sui rimpatri assistiti. Queste sono state le parole di Lamorgese “È necessario sottoscrivere nuovi accordi di riammissione e potenziare quelli esistenti.Tutto ciò senza escludere, anzi favorendo i corridoi umanitari per le persone più vulnerabili”. Le parole del Ministro Lamorgese sembrano ricalcare quanto scritto nelle 5 paginette che compongono l’Accordo di Malta. Peccato che, almeno per il momento, la prevista rotazione automatica dei porti non venga messa in atto. E nessuno dei Paesi membri che hanno sottoscritto l’accordo si sia ancora mostrato incline ad accogliere una parte dei migranti che sbarcano sulle coste italiane.
Proprio ieri – riferisce Fanpage – la Ocean Viking, la nave Ong di SOS Mediterranee, si è rifiutata di portare in Libia i 104 migranti che aveva a bordo e ha chiesto a Italia e Malta di fornire un Porto sicuro. E sono stati fatti sbarcare a Pozzallo 68 migranti, che erano stati messi in salvo dalla Asso 29, la nave a supporto delle piattaforme petrolifere. Già la scorsa settimana, sempre dalla Ocean Viking, erano sbarcati a Taranto 176 migranti rimasti tutti in Italia. Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre, invece – riferisce Rainews – a Lampedusa sono arrivati 57 migranti tramite uno “sbarco autonomo”, ovvero trasportati dai tanti barchini fantasma che battono tragitti poco controllati per far arrivare i migranti clandestinamente. Nelle stesse ore presa d’assalto anche la Sardegna che ha visto sbarcare, sempre da “imbarcazioni fantasma” ben 76 migranti. E non più di 5 giorni fa le coste pugliesi hanno assistito allo sbarco di circa una cinquantina di migranti a Santa Maria di Leuca e un’altra trentina, di provenienza curdo-irachena, a Otranto. Tra questi ultimi la polizia ha individuato anche due scafisti.
Al netto delle ottimistiche speranze del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sulla collaborazione europea, è innegabile che, per il momento, l’Accordo di Malta non abbia prodotto alcun cambiamento. La riapertura dei porti voluta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha provocato, in poco più di un mese, un’aumento importante degli sbarchi. E nessun Paese firmatario si è ancora mostrato disposto ad aiutarci. Del resto lo stesso Accordo, descritto come un grande successo dal Premier Conte, non è vincolante e rimette tutto al “buon cuore” dei Paesi membri. Infatti non prevede sanzioni finanziarie per chi, pur avendo firmato, scegliesse di non collaborare nel caso in cui la gestione degli sbarchi venisse ritenuta troppo gravosa e difficilmente gestibile.
Fonte: SkyTg24, Fanpage, Rainews