Pietro Maso: “Ho ucciso i miei genitori per avere il portafoglio pieno”

Pietro Maso è stato l’autore di uno degli omicidi più efferati degli anni ’90, quello dei suoi genitori per impossessarsi della loro eredità.

Pietro Maso racconta omicidio suoi genitori per guadagnare eredità - Leggilo

Pietro Maso, ora 48enne, è tornato in televisione per raccontare ancora una volta uno degli omicidi che hanno maggiormente colpito e sconvolto l’Italia negli anni ’90, quello che lo ha visto protagonista. Aveva appena 19 anni. Fu allora che il giovane, grazie all’aiuto di tre amici, uccise il padre Antonio Maso e la madre Mariarosa Tessari nella loro abitazione di Montecchia di Crosara, in provincia di Verona, per riuscire ad accaparrarsi l’eredità.

Ebbene ora, intervistato ai microfoni del canale “Nove”, Maso ha confessato che se anche gli capitava sicurezza e di ridere, dopo il delitto era “morto dentro“. Parla del suo idolo di allora a cui si sarebbe ispirato nel cercare uno stile di vita fatto di ostentazione e vacuità. Era Dan Johnson, uno dei protagonisti di Miami Vice: “Era il mio guru: così bello, così giovane e così pieno di vita – ha dichiarato – Il telefilm proponeva una visione aperta e mai vista della realtà, il fascino di una Ferrari bianca. Nella mia testa ero uguale a lui – ha proseguito – Volevo stupire e per avere gli occhi addosso mi mettevo le cose più vistose. La punta è stata quando mi sono presentato in discoteca con la tuta da sub“.

Quello che avrebbe spinto Maso al folle gesto il 17 aprile 1991 sarebbe stato proprio il desiderio di vivere sempre al di sopra delle proprie possibilità: “Dovevo avere sempre il portafoglio pieno. Non ero mai soddisfatto, ero un morto che camminava“.

Sulla sera del duplice omicidio dei suoi genitori Pietro Maso ha spiegato: “Ci siamo caricati con la canzone di Phil Collins per Miami Vice. Avevamo indossato delle maschere da diavolo. Tutti tranne me: io la maschera ce l’avevo già“. I quattro colpiscono i genitori di Maso con spranghe e padelle e poi provano a soffocarli: “Alla fine c’era un silenzio e un odore di sangue spaventoso“.

Come riportato da Tgcom24, Maso è uscito dal carcere 22 anni più tardi. Divenne tossicodipendente dalla cocaina e venne ricoverato in una clinica per disintossicarsi. Inizialmente ha ricevuto il perdono dalle sorelle ma lui arriva a minacciarle: ci sono delle intercettazioni che sembrano inchiodarlo. Le sorelle vengono dunque messe sotto scorta. Nel 2017 il Tribunale di Milano lo ha assolto per via del suo stato alterato al momento dei fatti, ma a seguito di questa vicenda i rapporti con le donne si sono interrotti.

Infine, come riferito dal Corriere della Sera, Maso ha reso noto di aver ricevuto una telefonata da Papa Francesco a cui aveva scritto per chiedere perdono a Dio: “Non ci potevo credere – ha sostenuto – Mi ha anche chiesto di pregare per lui. Lui, il Papa, che chiedeva a me di pregare per lui. Io, che sono l’ultimo, il maledetto, l’assassino, il mostro“.

Fonte: Tgcom24, Corriere della Sera

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