Mohamed Safi, tunisino di 36 anni, detenuto per l’omicidio di Alessandra Mainolfi, sfregia anche la compagna, una donna di Torino di 43 anni.
Mohamed Safi, tunisino 36enne già, in carcere a scontare una condanna a 12 anni di reclusione per l’omicidio nel giugno 2008 della 21enne Alessandra Mainolfi a Bergamo, ha tentato di uccidere anche la sua attuale compagna a Torino, dove pochi mesi fa venne ucciso Stefano Leo da un nordafricano senza fissa dimora. La “colpa” della donna, una torinese di 43 anni, sembra essere stata quella di aver scoperto il passato dell’uomo, ragion per cui avrebbe voluto troncare la relazione.
La nuova follia omicida è scattata la scorsa notte intorno all’una, quando la coppia si trovava su di un autobus in corso Giulio Cesare, nella periferia nord di Torino. Safi era in permesso di lavoro, un provvedimento grazie al quale era stato assunto come cameriere in un bistrot del centro città, avendo l’obbligo di far ritorno nella casa circondariale alle due di notte.
La compagna, con la quale si frequentava da sei mesi, aveva chiesto di incontrare Saif per mettere fine alla loro storia, a seguito di quanto era venuta a sapere su internet sulla sua condanna in carcere. Una decisione che evidentemente l’uomo non ha accettato, visto che una volta scesi dal bus, preso in mano una bottiglia rotta tentando di sgozzare la vittima, non riuscendo nel proprio intento solo per via di una grande sciarpa che la donna aveva attorno al collo.
Come riportato da RaiNews, il detenuto però non ha affatto desistito, sfregiando la compagna con violenti colpi al viso che le hanno provocato dei tagli così profondi da renderla irriconoscibile. Una scena terribile, a cui hanno assistito alcuni passanti che, notati dall’aggressore, lo hanno costretto alla fuga. La donna, pur essendo gravemente ferita, è rimasta cosciente ed ha messo gli inquirenti sulla strada giusta per catturare l’uomo. Said è stato catturato non molto più in là, in via Leinì, del tutto ricoperto di sangue e ferito in faccia a causa di una caduta avvenuta mentre tentava di fuggire.
La vittima è stata immediatamente soccorsa e ricoverata in ospedale per poi essere presto trasferita al Maria Vittoria per essere sottoposta una complesso operazione chirurgica maxillo-facciale. Saif non ha pronunciato alcuna parola al momento dell’arresto. Come riferito dall’Ansa, undici anni fa invece aveva chiamato lui stesso le Forze dell’Ordine, subito dopo l’omicidio di Alessandra Mainolfi, dichiarando “ho ucciso il mio amore“.
Fonte: RaiNews, Ansa
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