I migranti sbarcati a Taranto con la nave Ong Ocean Viking resteranno tutti in Italia. Nonostante l’Accordo di Malta nessun Paese europeo ne accoglierà una parte.
Lo scorso 16 ottobre – scrive l’Ansa – ha attraccato al molo San Cataldo del porto di Taranto la nave Ocean Viking, di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere da cui sono sbarcati 176 migranti: 131 uomini, 12 donne di cui quattro incinte, e 33 minori di cui 23 non accompagnati. La Prefettura di Taranto ha predisposto accoglienza e assistenza in accordo con il Comune, il comando di Polizia locale, l’Autorità portuale, il Comando Marittimo, i Vigili del fuoco, il 118, la Croce Rossa e alcune associazioni di volontariato. La CGIL – Puglia Reporter – entusiasta dello sbarco, ha commentato “Una bella giornata fatta di accoglienza, sorrisi e abbracci“. Non è mancata la pronta reazione della Lega, contraria allo sbarco. Alcuni parlamentari, infatti, hanno organizzato un sit in di protesta. Per quanto riguarda la ricollocazione, al momento, la Prefettura ha annunciato che, dopo una prima identificazione presso l’hotspot tarantino, i minori non accompagnati verranno sistemati provvisoriamente a Taranto mentre tutti gli altri saranno trasferiti in altri centri sparsi su tutto il territorio nazionale, secondo il piano di ripartizione del ministero dell’Interno. In tema, come riferisce AGI, il giorno prima dello sbarco, così aveva commentato il deputato pugliese della Lega Rossano Sasso “Il Governo getta la maschera: la UE ci ha solo presi in giro, ancora una volta. Non ci sarà nessuna redistribuzione, gli immigrati restano in Italia, Francia e Germania se la ridono e noi ritorniamo indietro di due anni, quando l’immigrazione era senza regole, i porti aperti e gli accessi indiscriminati“. Ma sono arrivate proteste anche da associazioni a favore dell’accoglienza. Enzo Pilò, dell’associazione Babele e della campagna Io accolgo, riferisce SkyTg24, ha così commentato “Vogliamo sapere dove verranno portati i minori non accompagnati. In occasione degli ultimi due sbarchi sono stati collocati nel Cas – Centri di Accoglienza Straordinaria – per minori che avrebbe dovuto essere chiuso da due anni“.
Ciò che desta perplessità, oltre alla poca trasparenza sui ricollocamenti dei minori, è che ancora una volta, nonostante il recente Accordo di Malta, l’Italia venga lasciata da sola. I migranti infatti verranno distribuiti in giro per l’Italia: nessun altro Paese europeo ne accoglierà una parte. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non più di un mese fa, aveva definito “un grande successo” l’intesa raggiunta a Malta che prevederebbe la rotazione automatica dei porti e la collaborazione dei paesi firmatari. Decisamente meno ottimista era stata il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che, in aperta contraddizione con il Premier, aveva ammesso che, al momento, non più di 3 o 4 Stati membri hanno sottoscritto l’accordo. Ma, del resto, anche i firmatari non sono legalmente vincolati. Non è prevista, infatti, alcuna sanzione finanziaria per chi rifiuti di aiutare i primi paesi di sbarco. Anzi: una clausola chiarisce esplicitamente che i Paesi possono rifiutarsi di aiutare l’Italia qualora il fenomeno degli sbarchi fosse ritenuto ingestibile. E, con la decisione del premier Giuseppe Conte di riaprire i porti, è inevitabile che gli sbarchi continueranno a crescere e il numero dei migranti diventerà ben presto difficile da gestire.
La questione “sbarchi” è stata proprio uno dei focus del duello televisivo tra l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini e il leader di Italia Viva Matteo Renzi, svoltosi lo scorso 15 Ottobre nella trasmissione Porta a Porta. Salvini ha fatto notare all’avversario che durante il suo mandato, nel quale i porti erano stati chiusi gli sbarchi erano diminuiti e, di conseguenza, anche i morti in mare erano calati passando da circa 5000 a 800. Ora, in appena un mese di governo giallo rosso, gli sbarchi sono tornati a crescere con un ritmo importante. Per tutta risposta Matteo Renzi ha ironizzato e minimizzato il fenomeno sostenendo che anche se gli sbarchi continuassero ad aumentare non sarebbe un problema. Queste sono state le sue parole “In Italia siamo 60 milioni. Non saranno 30.000 migranti in più a fare la differenza“.
Fonte: Ansa, AGI, SkyTg24, Puglia Reporter