Giuseppe Conte e la lotta all’evasione fiscale: il Presidente del Consiglio dei Ministri parla di come l’Esecutivo intende perseguire gli evasori.
Ora che è stata delineata la legge di Bilancio, il premier Giuseppe Conte è particolarmente soddisfatto per alcune misure in particolare. Prima su tutte la lotta contro l’evasione fiscale; lo stesso Conte aveva postato su Facebook la sua determinazione nel combattere questo problema molto radicato nel Paese: “Lotteremo contro l’evasione fiscale come mai fatto prima. Non posso accettare che gli italiani onesti paghino più tasse per colpa di coloro che non le pagano affatto. E fino a quando ci sarò io, questa sarà una priorità assoluta dell’azione di Governo”
Giuseppe Conte: “Manette per chi evade”
Conte si è detto particolarmente soddisfatto per l’abbassamento della soglia sull’utilizzo del denaro contante, fissata a 2.000 euro subito, a 1.000 euro dal 2022: si tratta ovviamente di una misura che mira a tenere traccia dei pagamenti. Oltre a questo – come scrive Adkronos – il presidente del Consiglio vorrebbe fissare al 19% la detrazione fiscale per alcune tipologie di servizi, come quelli elettricisti e idraulici, ma anche dal settore ristorazione. In questo modo, chi deciderà di pagare con il bancomat o la carta di credito, ci sarà una detrazione pari quasi a un quinto di quanto speso. “La misura sul contante è stata una mia proposta e senza la mia determinazione confesso che non sarebbe andata in porto. Averne ottenuto l’applicazione progressiva è per me un risultato soddisfacente … Nessuna forza politica di questo governo intende difendere l’evasione, grande o piccola che sia. Piuttosto, è emersa una sensibilità trasversale: non possiamo penalizzare nessuna categoria di lavoratori, professionisti compresi. Ma il nostro piano di contrasto all’evasione è un grande progetto riformatore che vuole premiare e non punire” ha detto a Il Fatto Quotidiano. E ancora: “Non vogliamo criminalizzare alcuna categoria, ma semplicemente incentivare l’utilizzo della moneta elettronica, arrivando alla media dei Paesi europei. È un patto con i cittadini onesti, vogliamo dire a tutti che essere onesti conviene perché incentivando i pagamenti digitali si ritroveranno più soldi”. Poi prosegue: “Anche se il tintinnare di manette non mi esalta non è pensabile che i gravi reati fiscali siano trattati con minor gravità. Su questo tutte le forze politiche sono d’accordo. Dal punto di vista tecnico stiamo riflettendo sulla soluzione migliore dal punto di visto normativo”.
Anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è dimostrato d’accordo con Conte: “Bisogna alzare la voce, farsi sentire ed essere duri, andando oltre le consuete multe di circostanza e introducendo il carcere. Ecco, il carcere ai grandi evasori: per noi questo è un punto fermo, irrinunciabile”. La prigione proprio per “dare un segnale diverso dal passato e colpire i pesci grossi, colpire chi ha messo il Paese in ginocchio“. Per il leader pentastellato infatti il problema non sono i piccoli commercianti, come ha scritto su Facebook, piuttosto “si pensi a colpire i GRANDI EVASORI, quelli che per anni hanno sottratto allo Stato italiano milioni e milioni di euro per poi nasconderli in chissà quale banca all’estero”.
Fonte: Giuseppe Conte Facebook, Adkronos, Il Fatto Quotidiano, Luigi Di Maio Facebook