Ocean Viking ha soccorso 176 migranti nel giro di poche ore, mentre altre 160 persone sono approdate tra Lampedusa e Porto Empedocle.
Con il miglioramento del tempo sono riprese le partenze di migranti nel Mediterraneo a soli pochi giorni di distanza dal naufragio a Lampedusa. La maggior parte di essi risultano partenti delle coste della Tunisia, da cui partono anche navi di grandi capacità.
La nave Ocean Viking di Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere la scorsa notte ha effettuato un soccorso di 74 migranti. Altri 102 naufraghi sono stati presi in un secondo salvataggio nel primo pomeriggio dopo che la loro presenza su un barcone era stata nuovamente segnalata dal centralino Alarm Phone. L’imbarcazione ha scritto sul proprio account Twitter che “tra loro ci sono 12 donne, di cui 4 incinte, e 9 bambini. Ora a bordo ci sono 176 persone salvate“.
Gli equipaggi di @SOSMedIntl e #MSF a bordo della #OceanViking hanno appena completato un secondo salvataggio di 102 persone da un gommone, a circa 40 miglia nautiche dalla costa libica. Tra loro ci sono 12 donne e 9 bambini. Ora ci sono 176 persone soccorse a bordo. pic.twitter.com/CBqmrNm5Ma
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) October 13, 2019
In quelle stesse ore altre 160 persone, tramite sei diversi sbarchi autonomi, hanno approdato tra Lampedusa e Porto Empedocle. Di essi gli ultimi due barchini contenenti 30 immigrati ciascuno sono stati soccorsi dalle motovedette della Guardia Costiera e quindi scortati in porto. Un altro piccolo peschereccio con ulteriori 70 migranti è arrivato nel tardo pomeriggio direttamente al molo. All’interno di esso vi erano circa cinquanta donne, la quasi totalità originarie della Costa d’Avorio, otto uomini e diciassette bambini, di cui uno di appena una settimana. Hanno riferito di essere provenienti da Zwara in Libia.
E dalla Tunisia, scive l’Ansa, nella notte di venerdì è stato individuato e riportato indietro con la forza il peschereccio con a bordo i 110 immigrati partiti da Sfax in direzione dell’Italia. Per riuscire in questo sono state necessarie ben otto motovedette della Guardia Costiera tunisina. Repubblica riferisce che quando tre motovedette hanno raggiunto l’imbarcazione, i migranti hanno rifiutato le istruzioni ricevute dagli ufficiali e non hanno esitato ad opporre resistenza, arrivando ad imbracciare anche coltelli e armi bianche. Sono stati lanciati oggetti contundenti che hanno ferito leggermente due uomini della Guardia costiera. Solo una volta arrivate le altre cinque motovedette, la Guardia costiera è riuscita ad avere la meglio sugli immigrati trasferendoli a bordo. E’ stato arrestato il comandante del peschereccio e i 25 migranti che si erano tuffati in mare per tentare di sfuggire alla cattura. Infine altre cinque persone sono state fermate a Sidi Mansour, nel governatorato di Sfax. Per loro l’accusa è stata quella di stare a progettare un viaggio sull’isola di Kerkennah per poi partire irregolarmente verso l’Italia.
Fonte: Medici Senza Frontiere, Ansa, Repubblica