Il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti propone a Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, un’alleanza stabile tra PD e M5S per contrastare Matteo Salvini.
Nicola Zingaretti sembra non avere dubbi e – come riporta l’ Ansa– davanti alle telecamere de La7 , durante la trasmissione Otto e Mezzo condotta da Lilli Gruber, ha affermato con entusiasmo che l’esperienza di governo con il M5S è una novità estremamente positiva. Al punto che il Segretario del PD nonché governatore del lazio invita i pentastellati a dar vita ad un’alleanza “PD e M5S insieme arrivano al 40%. Se uniamo anche gli altri partiti più piccoli nostri alleati sfioriamo il 48%. Io propongo di formare una vera e propria alleanza per dare vita ad una grande coalizione di Centrosinistra in modo da evitare in ogni modo che Salvini possa tornare al governo“. E il leader del Partito Democratico – riporta SkyTg24 – estende l’invito anche all’ex collega di partito Matteo Renzi che ha da poco fondato Italia Viva, già data oltre il 4% nei sondaggi. Ben più cauti sembrano essere i Cinque Stelle che, solo fino a qualche mese fa, dichiaravano “Mai con il partito di Bibbiano.”. Il partito di Luigi Di Maio, nonostante a settembre – riporta LaPresse, avesse dichiarato non essere una priorità allearsi con il PD per le regionali, poi ha ceduto accettando di correre insieme ai compagni di Governo in quasi tutte le regioni. Ma Di Maio, prima di lanciarsi in un’alleanza vera e propria, vuole testare i risultati in Umbria dove i cittadini saranno chiamati a votare il prossimo 27 ottobre. Al momento – riferisce Open – secondo i risultati dei sondaggi sulle intenzioni di voto, il centrosinistra sembra avere buone possibilità di vittoria in Umbria, Emilia Romagna e Puglia. In Umbria la candidata di Centrodestra, Donatella Tesei, supera solo di poco il candidato PD-M5S Vincenzo Bianconi, su cui, tuttavia, pende la spada di Damocle di un possible conflitto d’interessi. In Puglia, dove si voterà nella primavera 2020, si ricandiderà Michele Emiliano. Un po’ più complicata la situazione dell’Emilia Romagna che sarà chiamata ad esprimersi il prossimo 26 gennaio. Qui il PD vorrebbe la riconferma di Stefano Bonaccini, scelta che sembra non avere la piena approvazione dei Cinque Stelle. Infine la prossima primavera potrebbe esserci un ribaltamento della situazione regionale anche in Liguria dove al momento governa il Centrodestra con Giovanni Toti. Tuttavia l’uscita di quest’ultimo da Forza Italia e le sue nuove avventure politiche potrebbero far segnare un punto a PD e M5S. L’unico capo saldo del Centrodestra resta il veneto dove, per la terza volta, si riproporrà il leghista Luca Zaia.
Nonostante i dati siano confortanti molti militanti Dem non ci stanno e – riferisce Andkronos – dopo l’intervista di Zingaretti a La7, si sono espressi duramente sui social”Il m%S ha votato a favore dei Decreti Sicurezza, non sono un partito di Sinistra”. Alcuni sono arrivati a minacciare di non rinnovare la tessera di Partito. Del resto anche l’elettorato pentastellato, con una forte vocazione ambientalista, molto probabilmente non gradirebbe un’alleanza con il partito che si espresse a favore delle trivelle in mare e della Tav.
Fonte: Ansa, SkyTg24, Open, LaPresse, Adnkronos, La7.