Il premier Giuseppe Conte decide di tenersi la delega per i Servizi Segreti. Forse per non dover ammettere gli errori commessi. Matteo Salvini commenta: “Questo Governo è già al capolinea”.
Ammettere i propri errori non è mai facile. Lo sa bene il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha dichiarato di volersi tenere la delega per i Servizi Segreti, per molti incompatibile con il ruolo di premier. Ma, da parte dell’inquilino di Palazzo Chigi, non sembra essere messa in dubbio la continuità delle scelte fatte in precedenza e delle politiche attuate. AGI riferisce le parole di alcuni esponenti del Governo: “Perché mai si dovrebbe cambiare rotta? sarebbe come ammettere di aver fatto errori che, invece, non sono stati fatti.” Nella Maggioranza, dunque, non trapela alcun dubbio o sospetto sul coinvolgimento di Conte nelle vicende di Russiagate.
Intanto – riferisce Wired – si avvicina la data in cui il Presidente del Consiglio dovrà riferire al Copasir – il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica – le informazioni in suo possesso riguardo le due visite del Ministro della Giustizia degli Stati Uniti William Barr a Roma e gli incontri con il capo del Dis, Vecchione, e i due capi dei dipartimenti di Sicurezza interna ed Esterna, Parente e Carta. C’è l’urgenza di comprendere se e in quale misura l’Italia sia coinvolta in un’indagine dei Servizi Segreti Statunitensi, se Conte era a conoscenza del motivo delle visite di Barr e, soprattutto, perché non abbia informato l’organo di Controllo e Sicurezza della Repubblica che, in quel momento, era attivo. Ma il Premier sembra tranquillo. Infatti, come riporta Adnkronos, si è limitato ad inviare una lettera di congratulazioni al neo presidente del Copasir, il leghista Volpi. Non solo. Forse per mettere a tacere gli oppositori che lo attaccano, Conte ha annunciato un colpo di scena: “Quando arriverà il momento – sono le prole del premier raccolte da Open – fornirò così tante informazioni dettagliate al Copasir da mettere in imbarazzo chi ora mi accusa per farsi propaganda” e ha concluso: “In realtà ho autorizzato gli incontri tra Vecchione e il ministro Barr per far luce su alcuni rapporti poco chiari instaurati tra il 2016 e il 2018, durante i precedenti esecutivi”. Il premier dunque non sarebbe in difficoltà, o non vorrebbe apparire tale:”Non sopporto i prepotenti” avrebbe detto ai suoi: “Quando ci sono in ballo gli interessi italiani, io sono più duro di quanto lo fu Craxi a Sigonella”.
L’Opposizione è pronta a scommettere sul tracollo del Governo:”Questo esecutivo è già al capolinea. Cadrà a Gennaio” Ha commentato il leader leghista Matteo Salvini. Più diplomatico ma non meno spietato l’ex vice premier Giancarlo Giorgetti “Alle prossime presidenziali americane, i democratici metteranno Conte con le spalle al muro e salterà fuori tutto. Sarà un massacro per questo governo”.
Fonte: AGI, Adnkronos, Open, Wired
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