Ius Culturae, Nicola Fratoianni: “Di cosa avete paura, dei bambini di 6 anni?”

Ius Culturae: Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e Lucia Borgonzoni della Lega si sono scontrati durante il programma di La 7 “Piazza Pulita”.

 

Nicola Fratoianni Ius Culturae - Leggilo

Uno scontro acceso quello tra il segretario di Sinistra Italiana – Leu Nicola Fratoianni e Lucia Borgonzoni, della Lega. Il dibattito avvenuto a La 7 nella trasmissione condotta da Corrado Formigli “Piazza Pulita”, riguarda lo Ius Culturae, ovvero – come scrive Ansa – la possibilità di acquisizione della cittadinanza, su domanda del genitore, da parte del minore che abbia frequentato un corso di istruzione primaria o secondaria o un percorso di istruzione o formazione professionale. Dopo un periodo di stallo, infatti, è ripartito alla in Commissione alla Camera il dibattito sulla cittadinanza. Il testo di legge – proposto da Laura Boldrini – riprende approvato dalla sola Camera nella scorsa legislatura. E’ da circa quindici anni che si cerca un tentativo di riforma, tentativo che finora non si è ancora concretizzato.

Ius Culturae: Fratoianni “Di che cosa avete paura?”

Ogni volta che ne parliamo resto stupefatto Ma di che cosa avete paura? Cosa vi spaventa dei bambini di 6 anni? Perché non volete dare gli stessi diritti che hanno i nostri figlidice Fratoianni in trasmissione. “Io ho un bambino di 6 anni, quest’anno va alle elementari. In ogni ciclo scolastico ha incontrato un sacco di bambini che sono figli di stranieri nati in Italia. Con quei bambini lui gioca, ride, scherza, piange come fanno tutti i bambini. Che cosa vi spaventa? Perché a quei bambini voi non volete dare gli stessi diritti che ha mio figlio?. Sapete – prosegue Fratoianni – cosa può succedere? Che se il genitore di quel bambino che magari non ha la cittadinanza perde il permesso di soggiorno, non perché è un terrorista ma perché ha perso il lavoro – perché tutti non forse sanno che oggi in Italia per rinnovare il permesso di soggiorno devi dimostrare di avere un lavoro – quel bambino nato in Italia che fine fa? Altro che gli stessi diritti: dovete finirla con la propaganda”.

La replica di Borgonzoni: “Quando parliamo di integrazione ci sono vari livelli. Se parli di un bambino che è nato qua e a 18 anni chiede la cittadinanza, il percorso di integrazione l’ha fatto, stando nelle scuole assieme agli altri bambini. Poi ci sono quelli che fuggono dalla guerra, che hanno un percorso di 10 anni, che sono qua, che devono lavorare qua, che dovrebbero dimostrare di parlare bene l’italiano visto che molte volte è stata data la cittadinanza a persone che non parlavano neanche l’italiano”. All’osservazione di Formigli sul fatto che ora si dicono molte cose contro gli immigrati anche con una certa violenza, la candidata alle regionali di Emilia Romagna ha risposto: “Sono d’accordo anch’io che qualcosa è cambiato, ma non è Salvini ma un’esasperazione di una non gestione dell’immigrazione nel nostro Paese“. E Fratoianni conclude: “La verità è che i ghetti ci sono, ma se qualcuno va in quei posti, come fa Matteo Salvini tutti i giorni, a dire a quelle persone che in quei ghetti stanno male e agli italiani che la colpa del loro malessere è di chi sta ancora peggio di loro, cioè degli immigrati, allora legittima il fatto che le persone dicano che i bambini immigrati puzzano. Vi dovete vergognare, perché questo produce veleno nel Paese e il veleno ci vuole tanto a mandarlo via”.

Fratoianni, il giorno successivo alla messa in onda, ha scritto su Facebook che secondo lui l’esponente della Lega non è riuscito comunque a rispondere alla sua domanda sulla paura dei figli degli immigrati.

Anche la Borgonzoni ha scritto in merito dell’intervento a Piazza Pulita: “Il Paese cade a pezzi ma Pd e M5s pensano allo Ius Culturae. NON CI SIAMO. Qualcuno riporti alla realtà questi scappati di casa”.

Fonte: Ansa, La 7 Piazza Pulita, Nicola Fratoianni Facebook, Lucia Borgonzoni Facebook

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