Romano Prodi, ex Commissario europeo e presidente del Consiglio, si è espresso in merito alla polemica legata ad alcuni chilogrammi di tortellini di pollo, invece di maiale, preparati per la Festa di San Petronio a Bologna.
Anche Romano Prodi, ex Commissario europeo ed ex presidente del Consiglio, dopo aver commentato la creazione di Italia Viva da parte di Matteo Renzi, ha voluto dire la sua su una delle polemiche politiche che hanno imperversato negli ultimi giorni: quella legata al “tortellino dell’accoglienza“.
Stiamo parlando di quella parte di tortellini che il Comitato organizzatore della Festa di San Petronio, protettore di Bologna, tra cui Curia e Comune, ha deciso di preparare con un ripieno a base di pollo, invece che di maiale: senza mortadella, prosciutto crudo e lombo. Una scelta osteggiata da Lucia Borgonzoni, candidata alla carica di presidente alle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna.
L’ex premier, invece, la butta in ironia sostenendo che non potesse mancare “un’occasione più ghiotta – ha scritto sul Messaggero – perché la politica si intromettesse subito nella guerra dei tortellini” accusando gli organizzatori di essersi permessi di compiere un “duplice sacrilegio, ossia di avere profanato la nostra tradizione religiosa per compiacere gli islamici e la nostra tradizione culinaria per avere espulso il maiale da tutti i tortellini e non solo dai quattro o cinque chili previsti“.
Secondo l’ex premier “resta il discorso serio di come il messaggio politico dell’impossibilità di integrazione sia penetrato in tanta parte di noi così profondamente da coinvolgere anche gli aspetti del tutto assurdi dei nostri rapporti con gli altri“.
E ciò spiegherebbe anche il “perché Salvini, pur di fronte alla molteplicità e alla gravità dei problemi della società italiana, continui a insistere quasi esclusivamente sulla paura dell’immigrazione“.
Per l’ex commissario europeo, riferisce AGI, rimane la questione del necessario processo di integrazione dei milioni di emigranti “che sono ormai un elemento indispensabile per l’elementare funzionamento della nostra società“. Secondo Prodi, e qui lui stesso, al di là del tono ironico con cui ha affrontato la questione, sottolinea che si deve “ non è di scarsa importanza garantire agli italiani e agli stranieri la stessa libertà di scelta sul ripieno dei tortellini“, anche per il fatto che “mangiando con noi i tortellini, finiscono con il fare propria una parte della nostra tradizione“.
Fonte: Il Messaggero, AGI