A ottobre scatteranno i dazi Usa contro l’Ue. Fortemente penalizzati i formaggi italiani ma il premier Conte non difende il Mede in Italy.
In un momento già critico per i piccoli e grandi produttori italiani si aggiunge un’ulteriore ostacolo: dal prossimo 18 ottobre scatteranno i dazi Usa contro l’Unione Europea. Così ha deciso la Wto (Organizzazione Mondiale del Commercio). Il Wto ha riconosciuto, infatti, agli Usa il diritto di rivalsa dopo che l’Ue ha fornito aiuti di stato al consorzio europeo che produce la linea Airbus, concorrente di Boeing. In pratica si tratta di una battaglia tra colossi del “cielo” che avrà ripercussioni catastrofiche per chi, invece, lavora la terra. I dazi, infatti, colpiranno soprattutto il settore agroalimentare, vera ricchezza del nostro Paese. Secondo quanto annunciato – riferisce AGI – le conseguenze più negative si verificheranno su formaggi e prosciutti mentre, almeno per ora, dovrebbero salvarsi olio e vino. I dazi comporteranno un danno di circa 6,8 milioni di euro per l’Ue e, secondo stime Coldiretti, Italia e Francia saranno i Paesi che più ne soffriranno, proprio a causa della loro ampia offerta in ambito alimentare. Oltre ai formaggi e ai salumi potrebbero venir colpiti succhi di frutta, marmellate, superalcolici, acqua, caffè, rutta e agrumi. Oltre al danno pure la beffa, verrebbe da aggiungere. Infatti – come precisa l’Ansa – l’Italia non fa neppure parte del consorzio europeo dell’aviazione ma rischia un vero collasso per l’export del suo agroalimentare.
Mentre il presidente Usa Donald Trump festeggia questa vittoria, come riporta Adnkronos, la Commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malmstroem, con un commento diplomatico ma molto deciso ha lasciato intendere che se gli Usa non cambieranno idea, la Ue passerà al contrattacco. Queste sono state le sue parole: “Noi ci impegniamo a trovare una soluzione che sia equa per tutti. Certo, se gli Usa dovessero continuare su questa linea allora dovremo necessariamente prendere le nostre contro misure.” Anche il Ministro dell’Economia francese, Bruno Le Marie, ha tirato fuori i denti “Gli Usa stanno commettendo un grave errore strategico. O cambiano rotta o risponderemo con la stessa moneta“.
Decisamente miti e di circostanza le parole del nostro Premier. Giuseppe Conte. Con la solita freddezza si è limitato a dichiarare “Confido nei nostri alleati. Gli Stati Uniti sanno bene quanto alcuni dei nostri prodotti rappresentino un punto di forza strategico a livello internazionale. Sono certo che non vorranno penalizzarci“. Forse le frasi più memorabili e sentite il premier Conte le ha pronunciate durante l’incontro con il Segretario di Stato americano Mike Pompeo quando un’inviata, Alice Martinelli delle Iene, ha provocatoriamente offerto del parmigiano all’ospite chiedendogli di portarlo al Presidente Trump, sottolineando che si trattava di un prodotto Made in Italy fatto “con il cuore“. Il premier, stizzito, preso alla sprovvista, ha apostrofato l’inviata: “Questo è il modo di dimostrarsi italiani” – ha detto – “lasci fare e me il Presidente del Consiglio, lei si accomodi fuori“.
si è preoccupato di far allontanare prontamente la giornalista che aveva fatto, provocatoriamente, irruzione per porgere un pezzo di Parmigiano Reggiano. Forse il premier avrebbe dovuto sfruttare l’occasione per far assaggiare al segretario americano un pezzo autentico d’Italia. La genuinità in certi casi funziona meglio di tanta diplomazia.
Fonti: Ansa, AGI, Adnkronos, Le Iene, Alanews