Carola Rackete, ricevuta al Parlamento europeo, accusa l’Europa di averla abbandonata. Salvini risponde “Ha violato la Legge. Dovrebbe vergognarsi”.
Il fenomeno Carola Rackete non sembra arrestarsi. Nel giorno in cui si celebrano i migranti – riferisce l’Ansa – la capitana della nave Ong che entrò illegalmente in un Porto italiano è stata ricevuta al Parlamento europeo. E Carola non ha avuto certo parole di gratitudine, tutt’altro! Non è bastato violare la Legge italiana entrando a forza nel Porto di Lampedusa lo scorso luglio, non è bastato che venissero arrestati 3 trafficanti sbarcati proprio dalla Sea Watch da lei capitanata, non è bastato neanche denunciare per diffamazione Matteo Salvini.
Ora la capitana Carola – riferisce Huffington Post – accusa tutta l’Ue di averla abbandonata. Ma prima non esita a descrivere la sua esperienza con toni drammatici: “Abbiamo vissuto delle situazioni alienanti – ha detto – abbiamo dovuto legare i corpi affinché non affondassero intorno a noi. Ho visto persone lasciate sole in mare o riportate nella Libia da cui erano appena fuggite. Ma nessuna esperienza è stata pesante come Sea Watch 3 con a bordo i migranti per giorni che nessuno voleva“. Per la ragazza tedesca l’esperienza in Italia è stata una “una vergogna” provocata dall’Europa, “culla dei diritti umani“. La ragazza ricordando quei giorni si ha lamentato di essere stata prima attaccata e dopo di essersi “ritrovata da sola“. Sola contro l’Italia e contro il decreto Sicurezza, “una legge che non rispetta il diritto internazionale e del mare“. Quanto all’allora Ministro dell’Interno la Rackete ha affermato di essere stata provocata.
“Prima di entrare nel Porto con la forza, io ho chiesto aiuto a tutti tramite canali ufficiali e diplomatici. Ma nessuno è intervenuto. Mi avete praticamente costretta a violare la Legge“. E le parole della tedesca – come riporta TPI – si fanno sempre più dure e recriminatorie: “E’ evidente che l’Europa non sia ancora pronta ad affrontare quello che ormai è il futuro. Trattate le persone non come esseri umani ma come un danno, una disgrazia. Non c’è umanità.” E, anticipando chi avrebbe potuto, giustamente, farle notare che lei, così paladina dei diritti, ha apertamente violato la Legge italiana, prosegue: “Non sono certo entrata nel Porto di Lampedusa per provocare. Era un’esigenza. Le persone non potevano continuare a restare in mare“. Peccato che, come qualche settimana fa le ha fatto notare il giornalista della Bbc, Stephen Sackur, il porto più vicino non fosse l’Italia ma la Libia che si era dichiarata disposta a cooperare con l’Ue.
Non si sa se per reale convinzione o semplicemente per non apparire razzisti, ma i parlamentari europei della Commissione Libertà Civili, hanno salutato Carola con un lungo applauso, facendola apparire, ancora una volta, come un’eroina, proprio come aveva fatto Formigli durante un’intervista a Piazza Pulita. Nessuna obiezione sul suo comportamento, nessun accenno al mancato rispetto delle leggi. Anzi! Per rinforzare la dose di applausi, il presidente della commissione Juan Fernando Lopez Aguilar ha aggiunto “Non la ringrazieremo mai abbastanza. Ha compiuto sforzi incredibili“.
Di tutt’altro avviso l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini “Carola Rackete non solo ha violato la Legge del nostro Paese ma ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita delle persone a bordo. Non c’è proprio nulla da applaudire. Dovrebbero solo vergognarsi e chiedere scusa agli italiani.”
Fonti: Ansa, TPI, Huffington Post.
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