Alessia Morani: “Ius Soli? Non è questo il momento. Salvini ha avvelenato l’Italia”

Il governo sostiene che lo Ius Culturae non è una priorità al momento e rimanda la discussione per evitare di perdere consensi.

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L’accusare gli altri per ciò che non si ha intenzione di fare è una prerogativa di una certa parte della Politica a cui ci siamo ormai abituati. E il neo governo Conte bis sembra non fare eccezione. Con il ritorno del PD nelle stanze dei bottoni molti speravano si riprendesse in mano il discorso sullo Ius Culturae, ma anche stavolta le speranze devono fare i conti con la realtà. Il 3 ottobre – riferisce Open – riprenderà alla Camera la discussione circa la Legge che prevede di dare la cittadinanza a bambini e ragazzi figli d’immigrati che studiano in Italia. Ma gli interessi dei partiti di maggioranza sembrano guardare altrove. “Lo ius culturae non è una priorità al momento. Il popolo è stato fortemente incattivito dalle politiche di Matteo Salvini. Il principio è giusto ma sarebbe contro producente discuterne ora“. Queste – come riporta l’Ansa le parole di Alessia Morani, sottosegretaria allo Sviluppo. Dunque la colpa, alla fine dei conti, sarebbe ancora del leader del Carroccio Matteo Salvini. Peccato che Salvini non sia più al governo e le decisioni ora spettino a loro che per mesi hanno fatto promesse ai loro elettori, sostenitori di politiche multiculturali. Tuttavia almeno un risultato è stato raggiunto: dopo tensioni e recriminazioni durante il vertice notturno sull’aumento dell’Iva, almeno sotto questo aspetto il PD si trova d’accordo con gli attuali alleati Cinque Stelle. Solo qualche giorno fa, infatti – come riporta SkyTg24 – il leader pentastellato nonché Ministro degli Esteri Luigi Di Maio dichiarava senza esitazioni: “Ora bisogna pensare al taglio dei parlamentari, alla riforma della giustizia e a non aumentare l’Iva. Lo Ius Culturae non è proprio una priorità. Ne riparleremo semmai più avanti“. Di ben altro avviso sembrano, invece, l’ex Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, l’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta e, soprattutto, il capocorrente dei giovani turchi Matteo Orfini. Quest’ultimo non ha esitato ad esporsi biasimando aspramente la scelta di alcuni suoi colleghi di partito: “E’ proprio questo, invece, il momento per portare all’attenzione del Paese una questione culturale e sociale importante come lo Ius Culturae. Sembra che in questo Paese non sia mai il momento per affrontare problemi che toccano i diritti e le discriminazioni“. E prosegue il deputato PD in un post su Facebook: “Se è scontato che Matteo Salvini e Giorgia Meloni sbraitino come hanno sempre atto, la cosa grave è che pure buona parte del PD non vuole occuparsi di questa questione che reca danno a milioni di bambini e adolescenti. Di Maio sostiene che per fare il taglio dei parlamentari ci vogliono 2 ore. Io rispondo che per approvare lo Ius Culturae basterebbero pochi giorni“. Peccato che questa volta il deputato non abbia neppure l’appoggio dei colleghi di Partito i quali sembrano più attenti ai consensi che ai diritti tanto sbandierati.

Fonti: Ansa, SkyTg24, Open, Matteo Orfini Facebook.

 

 

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