Ancora polemiche intorno a Matteo Salvini. Indagati i tre poliziotti che fecero salire il figlio dell’ex ministro sulla moto d’acqua.
Ci sono stati elogi della stampa mainstream per Niccolò Conte, il figlio del premier, all’epoca ancora dimissionario, che ha accompagnato il padre durante il recente G7 di Biarritiz. Ne hanno elogiato l’eleganza, un segno distintivo che lo accomuna al padre. Hanno fotografato e ripreso entrambi, qualche giorno dopo, a fare acquisti in un negozio di telefonia a Roma. Un servizio de La7 dedicato a padre e figlio li ritraeva in maniera soffusa e fiabesca. Tutt’altra realtà la stampa mainstream tratteggia per il brutto affare di Salvini padre e figlio, senza nessuna clemenza anche per quest’ultimo, perchè evidentemente qualcuno teme possa diventare il degno figlio di cotanto padre.
E allora ecco come una tranquilla giornata in spiaggia può trasformarsi in un incubo. E non stiamo parlando della sceneggiatura de “Lo Squalo” ma, molto più semplicemente, della vicenda che vede come protagonista Matteo Salvini, ex Ministro dell’Interno e segretario della Lega. Il leader del Carroccio sarebbe colpevole di aver permesso a suo figlio sedicenne di fare un giro su una moto d’acqua della polizia pilotata da un agente durante un pomeriggio al mare a Milano Marittima. Questa “bravata”- avvenuta lo scorso 30 luglio – è costata non solo aspre critiche a Salvini ma sta costando molto di più ai tre poliziotti che hanno autorizzato il giro sulla moto. Infatti- riferisce Ansa – i tre sono stati interrogati ieri in Procura a Ravenna, da indagati, con la presenza dei loro avvocati. La Procura – riporta Adnkronos – già ad agosto aveva aperto un’indagine contro ignoti. I tre poliziotti sono stati identificati in seguito grazie al servizio di un videomaker di Repubblica.
Le critiche sui social premevano sul fatto che le moto della Polizia devono sempre essere a disposizione per far fronte a necessità improvvise. Gli avversari del PD non hanno perso occasione per attaccare, sostenendo che “Salvini usa la polizia come babysitter per i figli“. E a ben poco è servito spiegare che in quel momento le moto d’acqua erano lì in spiaggia proprio per tutelare Matteo Salvini che era ancora Ministro dell’Interno. Il segretario leghista – riferisce Tpi – si era prontamente scusato assumendosi la piena responsabilità per quanto accaduto: “E’ stato un mio sbaglio, una mia leggerezza. Non va imputata alcuna colpa alle forze dell’ordine che, anzi, rischiano ogni giorno per la nostra sicurezza“. Il Capo della Polizia Franco Gabrielli – sottolinea SkyTg24 – ha definito questo caso esageratamente amplificato e ha sostenuto: “Ci sono moltissimi altri casi di ragazzini che fanno giri sulle nostre moto d’acqua, sempre accompagnati da nostri agenti ovviamente, Solo non si sollevano tutte queste polemiche perché non si tratta di figli di politici. Comunque ho chiesto approfondimenti sulla vicenda.”
Fonti: Ansa, Adnkronos, SkyTg24, Tpi, La7, Repubblica
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