Romano Prodi intervistato da Repubblica dà una data di scadenza ad Italia Viva, il neo partito fondato da Matteo Renzi.
Se da una parte Maria Elena Boschi si dice entusiasta del nuovo progetto “Italia Viva” e prevede nuovi apporti anche dal Centrodestra per combattere il nemico Matteo Salvini, dall’altra c’è chi è della vecchia guardia e pensa che le scissioni non debbano essere fatte per motivi personali. Non è tanto Carlo Calenda che ha lasciato il PD per formare il movimento “Siamo Europei” a preoccupare l’ex primo Ministro Romano Prodi, quanto l’improvvisa dipartita di Renzi, che secondo Prodi era: “assolutamente prevedibile. Ma ugualmente inspiegabile nei tempi. Non si può operare per costruire un governo e immediatamente mettere un’ipoteca sullo stesso governo”, come ha dichiarato a Repubblica.
Romano Prodi: “I partiti personali non funzionano”
E’ veramente molto categorico Prodi nella sua intervista: non dà a Italia Viva alcuna chance. Anzi, prevede una data di scadenza, come lo yogurt: ” Italia Viva? Bellissimo nome. Un mio amico lo propose per uno yogurt forse per via dei fermenti vivi. Il problema è che lo yogurt ha una scadenza ravvicinata e questo per un partito può essere un problema. Parlo su serio: attenzione che i partiti personali funzionano la prima volta. Ripeterli crea problemi. Questo vale per tutti, per Renzi e forse anche per Salvini”.
Prodi ha raccontato di essere contro ogni divisione e di essere contro la frammentazione ai tempi dell’uscita temporanea dei Democratici da parte di Pier Luigi Bersani. Insomma, questa uscita di Renzi ha dato adito a diversi malumori, tant’è che Andrea Lattanzi de L’Espresso ha tentato di “estorcere” qualche dichiarazione a Prodi mentre era in visita nello stabilimento di Uboldo in provincia di Varese della Deles, azienda specializzata in packaging ed imballaggi. “Dobbiamo pensare che sia contento dell’uscita di Renzi allora? e la risposta sorniona del senatore è: “Siete autorizzati a non pensare niente”. L’unica concessione fatta, in quell’occasione fu un’allusione indiretta al ruolo di frammentazione dello scenario politico che avrebbe il ritorno al sistema proporzionale “è un dramma” ha detto il Professore con riferimento proprio alla perdita di unità delle rappresentanze politiche.
Sarà davvero così? Il progetto di Renzi è destinato a fallire prima ancora di nascere? A sentire le parole su Facebook del fondatore sarà una specie di rivoluzione: “Adesso si tratta di costruire una Casa giovane, innovativa, femminista, dove si lancino idee e proposte per l’Italia e per la nostra Europa. C’è uno spazio enorme per una politica diversa. Per una politica viva, fatta di passioni e di partecipazione. Questo spazio attende solo il nostro impegno. Lascio le polemiche e le dietrologie a chi sta nei palazzi. Io sorrido a tutti e auguro buon ritorno a chi adesso rientrerà nel Pd. E in bocca al lupo a chi vi resterà.
Per me c’è una strada nuova da percorrere. Lo faremo zaino in spalla, passo dopo passo.
La politica richiede proposte e coraggio, non solo giochi di corrente. Noi ci siamo. Offriamo il nostro entusiasmo a chi ci darà una mano. Offriamo il nostro rispetto a chi ci criticherà. Ma offriremo soprattutto idee e sogni per l’Italia di domani”.
Fonte: Repubblica, L’Espresso, Facebook Matteo Renzi