Matteo Orfini si dichiara molto preoccupato per la scissione di Renzi e invita Zingaretti a riunire tutte le anime del PD per tornare a governare.
Se la scissione di Renzi e la formazione del suo nuovo partito, per quanto sia un suicidio finanziario per il PD, non sembra aver destato grosse preoccupazioni nel segretario Dem Nicola Zingaretti, di tutt’altro avviso è Matteo Orfini. “Matteo Renzi sta commettendo un grandissimo errore che avrà ripercussioni gravissime non solo su di lui ma su tutto il Centrosinista” ha detto all’ Huffingtonpost, il capocorrente dei “giovani turchi”. Orfini non biasima tanto l’atteggiamento narcisista di Renzi che, non essendo più il leader, ha preferito lasciare la squadra per cominciare a comandare in un’altra. No, i suoi moniti sono piuttosto rivolti a Nicola Zingaretti, reo di non fare abbastanza per convincere Matteo a restare, tenendo così unito il PD. Restare uniti, infatti, dovrebbe essere la priorità, come dichiara in diversi suoi post su Twitter. “Siamo in un momento critico, rischiamo di venir spazzati via dalle correnti sovraniste e da Matteo Salvini. Non possiamo permetterci il lusso di dividerci in tanti partiti e partitelli. Se vogliamo tornare a governare il Paese seriamente dobbiamo restare uniti e agire concretamente. Qui sento tutti minimizzare e non voler parlare della scissione di Renzi ma così non si andrà da nessuna parte.” A chi sostiene che Italia Viva, la nuova formazione renziana, non sarà un’alternativa al Partito Democratico quanto una sua integrazione, dando voce, così, agli animi più centristi e liberali, Orfini risponde “Il capo delegazione del PD è Dario Franceshini. Il capo delegazione del partito di Renzi è Teresa Bellanova, ex sindacalista. Direi che quest’ultima è posizionata decisamente più a sinistra del nostro Franceschini. Renzi si sta preparando a fare una vera e propria concorrenza a Zingaretti. Ma questo ci indebolirà tutti e rafforzerà solo Salvini“.
Non è certo la prima scissione che avviene all’interno del Centrosinistra. Basti pensare a quando l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli abbandonò Massimo D’Alema o a quando Speranza, Rossi ed Emiliano diedero il benservito al PD. E, ancora, quando fu la volta dello stesso D’Alema e di Pierluigi Bwesani. Ma, secondo Matteo Orfini quelle vicende furono poca cosa rispetto a questa situazione. “Qui ci troviamo di fronte ad un ex premier che se ne va portandosi dietro un gran seguito di parlamentari ed elettori. Oltre alle ingenti perdite finanziarie per il PD, si avrà anche un’emorragia di voti e consensi“. “E comunque – prosegue Orfini – in quelle situazioni passate io tentai il tutto e per tutto per tenere insieme il partito. Ora, invece, Zingaretti non sta facendo nulla. Sta pericolosamente sottovalutando i rischi.” Di tutt’altra opinione l’ex Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che proprio in questi giorni ha deciso di abbandonare il gruppo Misto alla Camera per fare il suo ingresso ufficiale nel PD, in quanto ora, secondo la deputata romana, ci sarebbe finalmente spazio per le voci più moderate, centriste e liberali.
Anche per quanto riguarda le elezioni regionali Orfini non sembra ottimista. Infatti, come sottolinea Agi, la scissione di Renzi avrà conseguenze non trascurabili anche sulle Regioni. “Ci stiamo aggrappando al M5S per non perdere le regioni storicamente “rosse”. Ma non è certo questa la soluzione. Così perderemo del tutto la nostra anima. Dovremmo, invece, puntare a tornare ad avere una nostra cifra distintiva come quando con Renzi ottenevamo il 40% dei consensi. Dovremmo tornare a volerci riprendere da soli le nostre regioni senza prostrarci ai Cinque Stelle. Se proseguiamo su questa strada non abbiamo futuro. “Alla fine emerge un ragionamento lucido, drastico e amaro che non ammette repliche: Il centrosinistra non si riorganizza attraverso la frammentazione. Ma rilanciando l’idea di un unico grande contenitore politico che tenga insieme ciò che è diviso, da Calenda a Fratoianni. E molto difficile che accada, ma se non si fa saremo spazzati via“.
Fonti: Agi, Matteo Orfini Twitter, Huffingtonpost.
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