Un padre marocchino ritira il figlio dell’asilo a Bologna a causa della troppa presenza da parte di bambini stranieri che garantirebbero scarsa integrazione.
“Io farei un ministero per l’immigrazione, non per nulla c’è un commissario europeo per l’immigrazione. Non è solo un problema di ordine pubblico ma di futuro del Paese” aveva detto Romano Prodi, alla recente festa dell’Unità di Ravenna sottolineando “la necessità di togliere questa delega al Viminale”. Ma, al di là delle proposte più o meno sensate, riportate da Repubblica, il problema di fondo rimane quello degli equilibri, cruciali anche in termini di corretta integrazione. E proprio dalla Bologna del Professore arriva una storia esemplare.
Mohamed nome di fantasia, padre marocchino 34enne, residente in Italia da quando aveva 4 anni, ritira il figlio dall’asilo a Bologna. Il motivo – spiega – è la presenza di troppi bambini stranieri che garantirebbero poca integrazione al suo piccolo. Un caso simile era già capitato a inizio dello scorso anno a alle scuole elementari di Casciana Terme, in provincia di Pisa, ma per ragioni ben diverse.
L’uomo, di cittadinanza italiana così come la moglie di 32 anni nata in Italia, aveva intenzione di iscrivere suo figlio alla scuola materna ma alla fine ha deciso di ritirare il bimbo da quella classe in cui erano presenti quasi tutti bambini di nazionalità straniera. Secondo Mohamed, “c’è un grave problema di integrazione. Non voglio passare per razzista dato che sono marocchino, ma il Comune deve sapere che non si fa integrazione mettendo nelle classi più di venti bambini stranieri”.
Quando hanno scelto dove iscrivere il loro bambino, i genitori del bimbo avevano optato per quattro scuole. Nelle prime tre, quelle preferite dal padre e la madre, erano tutte piene e così il loro figlio è stato iscritto nella quarta, un asilo situato in zona Massarenti.
In quella classe era però presente un solo bambino italiano: “Le maestre facevano fatica a pronunciare i nomi dei bimbi”, ha rivelato Mohamed ai microfoni del Corriere di Bologna, che ha quindi telefonato all’ufficio scuola per riferire le sue rimostranze. La risposta che ha ricevuto è che in quella classe i bambini di nazionalità italiana erano otto: “Tutti come il mio, cioè con cittadinanza italiana ma figli di immigrati, e molti di loro non parlano ancora l’italiano”, ha precisato il padre.
E così adesso il papà 34enne si è deciso a portare via il bambino dalla scuola pubblica per iscriverlo a una privata. Anche in questo caso c’è però un problema legato all’integrazione: “Sono quasi tutte cattoliche e noi siamo musulmani. E anche in questo caso l’integrazione sembra un’impresa impossibile – si legge anche su Il Messaggero – Non voglio passare per razzista perché sarebbe folle viste le mie origini, ma qualcuno deve rendersi conto del problema in Comune”.
Fonte: Corriere di Bologna, Il Messaggero