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Politica

La scissione di Renzi costerà molto cara al PD di Zingaretti

La scissione di Renzi e la formazione di un nuovo partito causerà ingenti perdite economiche al PD che riceverà meno finanziamenti da Camera e Senato.

Due milioni di euro portati via in un giorno. Potrebbe essere questo, di fatto, uno degli esiti della scissione renziana. La formazione del nuovo partito di Renzi, comporterà, per il PD, non solo la perdita di parlamentari ma anche di grosse cifre legate ai finanziamenti che ogni gruppo riceve da Camera e Senato. Come spiega Agi, infatti, il nuovo gruppo renziano dovrà essere composto, necessariamente, da almeno 20 parlamentari. Considerando che ogni gruppo riceve finanziamenti in base al numero dei suoi componenti, il PD, trovandosi con almeno 20 politici in meno, subirà una perdita non da poco.

La Camera, in base al Bilancio 2019, deve stanziare 49.158 euro per ogni deputato. Se il PD passerà dagli attuali 111 a 91, perdendo i 20 renziani, perderà circa 1 milione di euro, pari al 20% dei suoi introiti. Il partito di Zingaretti passerebbe dagli attuali 5 milioni e 456 mila euro a 4 milioni e 473 mila. Discorso analogo per quanto riguarda il Senato dove il Partito Democratico perderebbe almeno 600 mila euro che andrebbero a riempire, invece, le casse del nuovo partito di Renzi.

Ma non è tutto. Il PD, infatti ìperderebbe anche il contributo di 1000/1500 euro che ogni parlamentare deve versare ogni mese nelle casse del Partito. Pertanto, facendo due rapidi calcoli, il nuovo partito che, a quanto pare si chiamerà Italia Viva, si troverà, appena nato, circa 2 milioni di euro in tasca, sottolinea Today. Ma i rischi per il PD non sono ancora finiti. Con un possibile ritorno al sistema di voto proporzionale, misura su cui il PD stesso vuole discutere quanto prima con il M5S prima di approvare il taglio dei parlamentari, il neo partito dell’ex segretario PD, per quanto piccolo, potrebbe avere una forte potere “ricattatorio” nei confronti dei partiti più grandi e mercanteggiare su nomine e prebende anche con un 4-5% di consensi. Sarà anche per questo che il Premier  Giuseppe Conte si è dichiarato “perplesso” riguardo la scissione? CA questo punto non può escludersi che la scissione dell’ex segretario farà ricredere Nicola Zingaretti e i suoi inducendoli a propendere per un sistema maggioritario. Forse, per i Dem, da domani il nemico più temuto non sarà più Matteo Salvini ma un altro Matteo.

Fonti: Agi, Today

Pubblicato da
Samanta Airoldi

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