Un lungo braccio di ferro tra la scuola e il ragazzino. Alla fine ad avere la meglio è stata la preside e Lino si è arreso, scegliendo di tagliare le treccine blu che gli hanno impedito il ritorno a scuola.
Settembre vuol dire ritorno tra i banchi di scuola. Non per tutti. O almeno così ha deciso la preside della scuola media Ilaria Alpi-Carlo Levi di Scampia, nella città metropolitana di Napoli. Lino, 13 anni, si è visto rifiutare l’ingresso in classe per cominciare l’anno scolastico. Il motivo? Dalla sua testa partiva una cascata di treccine blu cobalto. Il cancello per Lino è rimasto chiuso. La preside, Rosalba Rotondo, aveva escluso dalle lezioni in classe il ragazzino proprio per quella stravagante acconciatura: “È vietato dalle regole“. La notizia ha fatto il giro d’Italia, in molti si sono schierati dalla parte di Lino, che è tornato davanti a quella scuola, accompagnato dai genitori e altri familiari dei suoi compagni, sostenitori della sua posizione. Il 13enne ha varcato la soglia della classe, applaudito da tutti i compagni. Poi c’è stato il confronto con la preside e lì Lino ha ceduto, come riportato dall’Ansa. La preside è rimasta ferma sulle sue posizioni e il ragazzo ha preso una decisione: “Mi taglio le treccine, ma voglio tornare in classe“. Archiviata la polemica? Si scoprirà nella giornata di domani, quando Lino tornerà a scuola, forse definitivamente.
Sulla vicenda i genitori degli altri alunni hanno assunto posizioni diverse. Sono in molti ad aver preso le parti di Lino, difendendo la sua libertà di potersi esprimere anche attraverso il colore dei suoi capelli. Altrettanti, però, hanno affermato la fermezza della preside: “È importante imporre regole, soprattutto qui a Scampia“. Poi c’è chi pensa che la questione sia troppo irrisoria per finire al centro delle polemiche nazionali: “Ci sono ben altri problemi da affrontare“.
Alessandra Curcio
Fonti: Ansa
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