Chef Rubio accusa Salvini di aver portato sul palco di Pontida una bambina vittima del caso Bibbiano solo per farsi campagna elettorale.
Che i rapporti tra il segretario della Lega Matteo Salvini e Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, non fossero buoni, già si sapeva da tempo. L’ennesimo motivo di “guerra social“- come riporta Fanpage – è stato il gesto che il leader del Carroccio ha compiuto a Pontida, ovvero far salire sul palco Greta, una bimba coinvolta nel caso Bibbiano, una dei tanti minori sottratti ingiustamente alla famiglia. Salvini ha fatto salire lei e la sua famiglia e ha raccontato la loro storia. Questo gesto non è passato inosservato allo chef televisivo il quale – riferisce Il Giornale– ha prontamente accusato il “capitano” della Lega di farsi campagna elettorale sulla pelle dei bambini. Queste le parole di Chef Rubio “E’ schifoso sfruttare una bambina per i tuoi scopi. Lo fai solo per attirare consensi, per sembrare il “buono” della situazione quando, altre volte, non hai esitato a dare in pasto ai leoni i figli dei tuoi avversari. Vivi in perenne campagna elettorale, fai vomitare!“.
Sfruttare una bambina per la tua cazzo di perenne campagna elettorale dannosa e infruttuosa, è qualcosa di aberrante e il fatto che tu lo faccia dimentico delle volte in cui hai lanciato figli altrui in pasto ai tuoi haters minus habentes, fa di te una persona spregevole #Jackal pic.twitter.com/qjSuDwIEw0
— Rubio 🔻 (@rubio_chef) September 15, 2019
Come sottolinea Adnkronos, Rubio non è nuovo a questi levate di odio verso Salvini. Ancora più duri i suoi attacchi quando la Lega era al Governo insieme al M5S e Salvini era Ministro dell’Interno. Ai tempi lo chef di “Camionisti in Trattoria ” e “Unti e Bisunti“, lo aveva ribattezzato “Ministro del Far West”. Lo accusò addirittura di fingere la rottura con la presentatrice Elisa Isoardi per impietosire il popolino e attirare simpatie. Il cuoco era apertamente contrario alla chiusura dei porti disposta dal Ministro dell’Interno in accordo con l’allora Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, in quota Cinque Stelle. Così commentava il decreto “La cucina italiana è frutto di contaminazioni millenarie. Pomodori, patate, basilico: non sono prodotti autoctoni, non era roba nostra, l’abbiamo importata. Ora siamo ridicoli ad ergerci difensori del Made in Italy quando neanche sappiamo cosa è italiano e cosa non lo è ”
Fonti: Adnkronos, Fanpage, Il Giornale, Chef Rubio Twitter