Dopo la tragedia legata al ponte di Genova, spuntano nuove misure cautelari riguardanti i report ammorbiditi sulle condizioni della gestione dei viadotti.
E’ impossibile dimenticare la tragedia che ha avuto protagonista il ponte di Genova, che ha visto strappare via le vite di 43 persone nel giro di qualche minuto. La tragedia del Ponte Morandi, avvenuta lo scorso 14 agosto 2018 ha colpito non solo la popolazione genovese, ma l’intero paese che ha chiesto da subito alla Magistratura l’individuazione dei responsabili e punizioni commisurate alla gravità dei fatti. Ma gli illeciti non sembrano fermarsi: a distanza di mesi dalla demolizione ponte Morandi, la Guardia di Finanza ha annunciato nuove misure cautelari. Come riportato dall’Ansa, i provvedimenti fanno riferimento all’inchiesta bis, in particolar modo a tutti quei report ammorbiditi sulle reali condizioni della gestione dei viadotti da parte di Società Autostrade.
Il PM Walter Cotugno e Massimo Terrini hanno richiesto nuove misure a cui la Guardia di Finanza sta attualmente lavorando. La Guardia di Finanza di Genova del capoluogo ligure ha eseguito nove misure cautelari nei confronti di appartenenti ad Autostrade, a Spea – controllata che si occupa di monitoraggio e controlli della rete autostradale e che ha analizzato le condizioni del Morandi – nonché di un consulente esterno alle due società del gruppo Atlantia. I PM avrebbero disposto arresti e misure interdittive: due riguardano uomini di Autostrade e sei la controllata. Tre persone Sarebbero ai domiciliari secondo Repubblica.
L’inchiesta bis era iniziata subito dopo il crollo del ponte di Genova, avvenuta più di un anno fa, comportando l’iscrizione di ben 15 persone nel registro degli indagati. Tra gli indagati, come prevedibile, figurano dirigenti e tecnici di Spea e Aspi. Un numero inferiore, rispetto a quello annunciato precedentemente che ne vantava ben 20 di persone indagate. Le misure cautelari attualmente emanate fanno riferimento a tutti quei report riguardanti i viadotti Pecetti della A26, in Liguria, e il Paolillo della A16, nel territorio pugliese, reputati falsi.
Secondo l’accusa dei PM dopo la tragedia di Genova i tecnici di Autostrade e Spea avrebbero “ammorbidito” i risultati delle misurazioni sullo stato di salute dei tratti in questione e alterato le relazioni. Alcuni tecnici di Spea, avrebbero ammesso alcune modifiche apportate dopo le riunioni con il supervisore Maurizio Ceneri, arrivando a dire che quest’ultimo aveva spesso modificato i report senza farne parola con nessuno dei suoi colleghi. Ceneri passa dunque dall’essere persona informata sui fatti, in quanto ingegnere “di collegamento” fra i vertici di Autostrade e Spea – a inquisito per falso.
A dare un minimo senso di sicurezza, ci pensa Autostrade per l’Italia, informando i cittadini che i viadotti di Pecetti e Paolillo sono attualmente sicuri, dopo i provvedimenti adottati dalla magistratura della città di Genova.
Fonte: Ansa, Repubblica, Autostrade per l’Italia.