Alessandro Di Battista ha rotto il silenzio e ha parlato con i microfoni di Dritto e Rovescio, chiarendo la sua posizione in merito al nuovo governo.
Alessandro Di Battista è stato intervistato dalla trasmissione di Paolo Del Debbio Dritto e Rovescio su Rete 4 e gli è stato chiesto che cosa ne pensa del governo di coalizione tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Sembra che Gianluigi Paragone non sia il solo a pensare che non si dovesse compiere questo passo, visto che Di Battista ha chiarito di essere un po’ perplesso.
Di Battista: “Su Conte staremo a vedere”
Alla domanda del giornalista su che cosa ne pensi di questo governo, Di Battista ha dichiarato: “Speriamo bene. Non è un segreto di stato il fatto che io sia scettico, perché conosco il Partito Democratico. Come tutti i cittadini mi auguro il meglio“. Anche sul Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non si sbilancia: “Staremo a vedere. Io come tutti i cittadini sono un datore di lavoro dei politici, aspetterò di vedere e giudicherò i risultati”. E, ne corso dell’intervista, ha espresso concetti ribaditi sulla sula pagina FB
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Di Battista ha anche un’opinione sulla discussa nomina di Luigi Di Maio a Ministro degli Esteri: “In bocca al lupo, gli auguro il meglio. Oggi per me l’interesse dell’Italia passa anche attraverso scelte politiche coraggiose. L’Italia è stata destabilizzata del tutto con scelte di politica estera scellerate, anche queste portate avanti soprattutto dal PD. L’unico modo è liberare l’Africa da poteri enormi che l’hanno resa un continente di schiavi”. E sul fatto che gli sia stato proposto un posto nel governo durante le consultazioni dice: “Se mi hanno chiesto di entrare al governo? Credo che il Partito Democratico abbia, in un certo senso, posto dei veti. Però è pur vero che io avevo esternato, non dico pubblicamente, però lo scrivono i giornali, uno scetticismo rispetto a questa cosa, quindi è anche comprensibile” e ha aggiunto: “Ho sentito un’intervista ad Andrea Orlando in cui dice che, in questo Paese, i poteri forti non esistono; invece si chiamano ‘De Benedetti’, ‘Benetton’, ‘Caltagirone’, ‘Malagò’… sono questi i miei avversari. Per me il Pd resta il partito garante di questo sistema”.
Anche su Matteo Renzi le idee sono abbastanza chiare: “Cosa avrebbe dovuto fare Renzi? Mollare la politica. Proverà a riorganizzare i gruppi parlamentari, proverà a creare una sorta di minoranza interna. La convenienza personale viene sempre messa davanti agli interessi del Paese. Per quanto mi riguarda Renzi è così: se si fosse andati a voto la maggior parte dei suoi parlamentari neppure sarebbero stati candidati da Zingaretti e lui si sarebbe trovato con un pugno di mosche in mano. Ha agito per istinto di sopravvivenza”.
Molto critico, ma non feroce, Di Battista lo è stato nei confronti dell’ex Ministro dell’Interno: “Salvini mi ha deluso quando si è dimostrato molto pavido di fronte a quelli che sono ‘i poteri forti’“. Sugli ‘errori politici’ commessi dal leader della Lega, Di Battisa non ha fatto giri di parole: “È vera la storia che Salvini ha proposto a Luigi Di Maio di fare il premier, lo posso garantire da fonti dirette. Fondamentalmente lui ha avuto lo stesso vizio di Renzi: un’ubriacatura di potere. Un’arroganza tale che l’ha fatto sentire il ‘re del mondo’. Tanta gente ai suoi comizi, tante foto… si è sentito amato più di ogni altro, ma ha sottovalutato le regole parlamentari e ha commesso un autogol clamoroso. Se non mantieni i piedi per terra, ancorati alla realtà, rischi di montarti la testa e, secondo me, si è montato la testa ed ha preso una craniata”.
L’ultima battuta è per Beppe Grillo: “E’ difficile conoscere persone come Beppe che hanno rinunciato ad una valanga di soldi per dare una mano al Paese. Perché questo è stato Beppe Grillo. Io riconosco un’onestà intellettuale a Beppe che veramente poche altre volte ho trovato in altri essere umani”.
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Fonte: Rete 4, Alessandro di Battista FB