La neo Ministra Teresa Bellanova è stata intervistata dal Corriere della Sera e ha parlato dei suoi primi giorni al governo.
Teresa Bellanova non ha avuto un inizio facile: è stata infatti insultata per la mise scelta nel giorno del suo giuramento come nuovo Ministro dell’Agricoltura. Si trattava di un completo blu elettrico a balze che secondo alcuni era troppo vistoso. Senza dimenticare che il suo titolo di studio – la terza media – è stato usato dagli haters per evidenziare come non abbia alcuna competenza. In realtà, come ricorda Il Post, la Bellanova l’esperienza ce l’ha: è stata bracciante agricola e ha militato a lungo nelle organizzazioni sindacali. Sin da giovanissima ha lottato contro il caporalato per Federbraccianti, è stata segretaria generale provinciale della Filtea Cgil e dopo ha intrapreso la carriera politica. E’ stata inoltre sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali durante il governo Renzi ed è stata viceministro allo Sviluppo economico nel governo Gentiloni. Intervistata dal Corriere della Sera ha riportato alcuni punti fermi del suo pensiero.
Teresa Bellanova: “Centinaio non mi ha passato le consegne”
Da quello che emerge nell’intervista, la neo Ministra sembra avere le idee abbastanza chiare. Per lei il primo problema in Italia non è l’immigrazione, ma il lavoro: “Tante aziende mi chiamano perché se non c’è un flusso programmato dell’immigrazione e quindi anche della manodopera, è un problema. Ci sono terreni dove i prodotti rimangono non raccolti” ha detto. Ha inoltre sottolineato che non intende indietreggiare di un millimetro sull’applicazione della legge contro il caporalato: “Ci sarà un tavolo di coordinamento con la ministra del Lavoro per definire le misure rispetto alla prevenzione, perché bisogna consentire alle aziende che lavorano nella legalità di andare su una piattaforma per trovare i lavoratori. Se non lo fai il caporale diventa l’ unico mezzo. Se non dai linee di trasporto che consentano alla gente di andare nei campi tu non ti liberi del caporale. Il caporalato è mafia e criminalità organizzata”.
La neo Ministra – renziana convinta – ha detto di non provare imbarazzo nello stare al governo con i grillini: “Sono fermamente convinta che non avevamo alternativa rispetto alla scelta messa in campo da Salvini di andare al voto per avere una maggioranza tale da portare questo Paese fuori dall’Europa e dall’euro. È vero che con i 5 Stelle abbiamo differenze programmatiche: dobbiamo portarle a sintesi, questa è la fatica del governo”.
E riguardo a chi l’ha preceduta, ovvero Gianmarco Centinaio, dice: “La prima cosa che ho fatto dopo il giuramento è stata quella di cercare il mio predecessore. Una volta, due volte, tre volte. Non sono stata richiamata. Il ministro non ha voluto fare nessun passaggio di consegne. È accaduto anche per altri ministeri”..
Infine, un commento alle critiche che ha avuto sui social: “Quando hai conosciuto la fatica nera tu hai il dovere, prima ancora che il diritto, di amare la vita perché devi rivalutare quello che ad altri non è stato dato“.
Fonte: Il Post, Il Corriere della Sera
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