Chef Rubio ha replicato a Valter Mazzetti, che lo ha criticato per aver commentato duramente l’operato della polizia di Stato durante la manifestazione a Piazza Montecitorio lunedì scorso.
Che Chef Rubio sia uno de personaggi più irriverenti del piccolo schermo, ormai non è più un mistero. Il cuoco, attraverso il suo profilo Twitter, ha duramente commentato l’operato della Polizia di Stato durante la manifestazione di Fratelli d’Italia a Roma, lo scorso 9 settembre per protestare contro la nascita del Governo Conte bis. Secondo Rubio, che recentemente non ha mancato di polemizzare con Matteo Salvini e la Lega, gli agenti hanno volontariamente deciso di non intervenire con le maniere forti, soltanto perché condividono gli stessi ideali politici dei manifestanti.
La critica, come prevedibile, ha scatenato non poche polemiche, tanto da richiedere l’intervento di Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato. Le parole del Segretario, raccolte da Adnkronos, Mazzetti ha sottolineato che le dichiarazioni di Rubio avrebbero decisamente superato il segno e evidenziano semmai la pochezza di chi mette in dubbio la professionalità della Polizia di Stato, soprattutto quando non si ha nessuna competenza in materia per poterlo fare.
“Continuiamo a leggere le confuse dichiarazioni di Rubio che, forse convinto di poter provocare, o per farsi un pochino seguire, continua a persistere nelle miopi e deliranti parole di chi non sa assolutamente nulla di gestione dell’ordine pubblico, né di sicurezza in generale, né di polizia e poliziotti, e neppure tanto di italiano. Perché Rubio si vanta di aver studiato la storia ma non si è evidentemente dedicato con eguale buona volontà alla più nobile delle lingue” scrive Mazzetti non senza sarcasmo, sottolineando la pretestuosità e la superficialità della polemica da parte di Rubio: “Lo chef – continua Mazzetti – dovrebbe ben sapere che per parlare di disparità di trattamento bisogna che si confrontino circostanze identiche che vengano affrontate in maniera diseguale ingiustamente. Cosa diversa è gestire in maniera diversa situazioni diverse”.
E continua Mazzetti, come se avesse a che fare con uno scolaro presuntuoso e saccente: “Allora, spieghiamo a Rubio che la Polizia accudisce ogni anno circa 12.000 manifestazioni di cui solo pochissime assurgono agli onori delle cronache, e sempre per un motivo: alcuni manifestanti arrivano travisati, armati con ogni mezzo e aggrediscono le Forze dell’ordine. Gli operatori in divisa sono gli stessi, il lavoro che fanno è il medesimo, servono le stesse istituzioni e gli stessi cittadini, e non si comportano diversamente a seconda del colore politico delle manifestazioni. Chi arriva per aggredire, sfasciare, saccheggiare, devastare e comportarsi come se il mondo e il paese non avessero regole trova le Forze dell’ordine pronte a rispondere nella maniera più efficiente e democratica“. Mazzetti conclude con queste parole: “Noi non siamo buttafuori da strada, siamo professionisti della sicurezza. Chi manifesta pacificamente lo fa grazie alla nostra presenza, sempre e solo garanzia di libertà e sicurezza. E poichè Rubio ama la storia deve sapere che essa insegna, e deve vivere nel presente e nella realtà”.
Chef Rubio, scrive Adnkronos, ha prontamente risposto. Ma non a Mazzetti: la sua repiica, sempre via Twitter è andata ad alcuni commenti social che lo criticavano in egual misura. Rubio ha insistito nella sua tesi, secondo cui essere di Sinistra espone alle percosse da parte della Polizia, anche se il volto è scoperto e gli intenti pacifici.
Lo Chef si è inoltre lamentato dicendo che in Italia non sarebbe possibile esprimere la propria opinione, e la manifestazione del libero pensiero comporta inevitabilmente la perdita della propria cittadinanza, con relativi diritti: “Se fai il cuoco, lavori in tv, e non sopporti le disparità di trattamento, se odi le ingiustizie e la violenza, se hai studiato storia e non vuoi che si ripetano certe cose, in Italia non puoi dire la tua. Pensare e dissentire sono cose che fanno perdere cittadinanza e diritti” ha insistito Rubio. E tuttavia gli aspri commenti dello Chef non sono piaciuti nemmeno a Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia. Come riportato dall’Opinione, anche Paoloni ci ha tenuto a sottolineare che Rubio parla senza cognizione di causa:
“Rubio scrive che nessun manifestante è stato picchiato dalla polizia, perché di orientamento politico affine: gli vogliamo ricordare che la Polizia, le Forze dell’Ordine e le Istituzioni, non hanno colore politico ma servono il Paese. Il diritto a manifestare è sacro e garantito dalla Costituzione purché avvenga in maniera pacifica. Avvelenati e schierati, per dirla alla Rubio – sottolinea Paoloni – sono quei manifestanti che scendono in piazza con volto travisato, spranghe, sassi e molotov, distruggendo auto e vetrine di locali commerciali, minando la convivenza civile. Ecco, Chef Rubio dovrebbe capire che in casi come questo, quando vi sono disordini, le Forze dell’Ordine sono obbligate all’uso della forza per comprimere la violenza e garantire la sicurezza e la libertà di chi la pensa diversamente o utilizza strumenti pacifici per manifestare il proprio pensiero”. il compito dei membri della Polizia di Stato, sottolinea il Segretario, è quello di servire l’intero paese, ma sopratutto che questi sono privi di qualsiasi sfumatura politica.
Un affondo perentorio da parte dei funzionari della Polizia di Stato e tuttavia Chef Rubio non demorde e continua a sostenere la sua tesi di pensiero raccogliendo non solo critiche ma anche numerosi consensi. C’è chi ritiene che lo Chef abbia espresso una libertà troppo scomoda da poter rendere pubblica.
Fonte: Adnkronos, Agenzia Giornalistica Opinione, Twitter.
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