Non si parlerà più di Bibbiano in termini denigratori per il Partito Democratico, non da parte del Movimento Cinque Stelle, almeno. E’ una delle certezza -poche, al momento – del nuovo Governo giallorosso. E non è una ragionevole ipotesi, è gia una certezza,
Se fino a qualche settimana fa il motto del M5S era “Mai con il partito di Bibbiano“, riferendosi al PD, pretto è arrivato a sostenere essere una leggenda quella che gravita intorno alle pratiche di affido in alcuni comuni della Val D’Elsa. E se una notizia come quella relativa alla nuova richiesta di arresto da nei confronti del Sindaco Andrea Carletti, diffusa ieri dalla stampa locale il mese scorso avrebbe avuto ampio spazio sul blog del Movimento ora il contegno degli esponenti di spicco dei 5 Stelle sembra rispondere alla consegna del silenzio. Le date sono importanti. L’ultimo intervento in tema porta invece la data del 18 agosto scorso ed era in polemica nei confronti dell’allora vicepremier Matteo Salvini che aveva dato una spallata al Governo mandando all’aria anche il varo d’urgenza di una Commissione d’inchiesta proprio su Bibbiano. Una vicenda, scriveva il blog, “che ha mostrato fin da subito contorni sconvolgenti e ci ha spinto a sostenere l’urgenza di una commissione d’inchiesta che possa fare chiarezza su ogni singola responsabilità nell’ambito del sistema affidi in tutta Italia, a cominciare da Bibbiano. Commissione che stavamo costituendo in Senato con procedura d’urgenza...”. Non avevano torto, in effetti. Dopo il silenzio. O meglio, qualcosa hanno detto e, ancora di più, hanno fatto capire. A fare chiarezza è stato Manlio Di Stefano, ex sottosegretario al Ministero degli Esteri, nel corso di un’intervista a CartaBianca di Bianca Berlinguer, il 3 settembre scorso.
Di Stefano, nel rispondere ad una domanda del giornalista Mario Giordano e della stessa conduttrice sull’alleanza con un PD – da loro poco tempi prima definito in maniera sprezzante come il “partito di Bibbiano” – ha negato qualsiasi accusa di incoerenza. “Nessuna retromarcia da parte del M5S. Semplicemente non tutto ciò che viene raccontato su Bibbiano è reale, c’è una buona parte di leggenda”. Le date sono importanti, dicevamo: il 27 giugno scorso lo stesso Di Stefano parlava, riferendosi proprio a Bibbiano, di “false relazioni e lavaggio del cervello fatto ai bambini“. L’allora sottosegretario non aveva risparmiato parole aspre anche sui social: “Sappiamo benissimo cos’è il PD e piuttosto che allearci con loro allora meglio il Nulla!” aveva scritto su FB.
https://www.facebook.com/ManlioDiStefano/photos/a.586404694750994/2579632722094838/?type=3&theater
“Lo stesso Luigi Di Maio descriveva il PD come “Il Partito che toglie i bambini alle famiglie per venderli” e sosteneva che mai e poi mai si sarebbe potuta ipotizzare un’alleanza. L’alleanza, invece, c’è stata! E, dunque, come giustificare un’alleanza con il Partito di Bibbiano se non cancellando gli orrori di Bibbiano trasformandoli in leggenda? In fondo se il caso Bibbiano è frutto di fantasia allora il PD non ha colpe e, quindi, l’alleanza tra Di Maio e Zingaretti è giustificata se non addirittura salvifica per il Paese.
E infatti dopo le affermazioni di Manlio di Stefano il M5S non si è più pronunciato in merito agli illeciti ai minori sottratti ai genitori. Improvvisamente è calato il silenzio. Durante il voto di fiducia al Governo Conte bis, in Senato è accaduto un episodio che dà la misura del rovesciamento di ruoli e di prospettive da parte del Movimento. E’ stato quando la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni, ha sfoggiato una maglietta con la scritta “Parlateci di Bibbiano” , lo slogan provocatorio contro il Partito Democratico fatto proprio dal Movimento.
https://www.youtube.com/watch?v=wJMIR5cY7_Y
“Solo ipocrisia” hanno commentato i parlamentari emiliano -romagnoli dei Cinque Stelle Maria Edera Spadoni, Stefania Ascari, Davide Zanichelli, Gabriele Lanzi, Maria Laura Mantovani, Michela Montevecchi, Alessandra Carbonaro, Marco Croatti e Carlo De Girolamo: “È la Lega che ha rischiato di fermare un lavoro serio su questo tema facendo cadere il governo Conte 1 – sono state le loro affermazioni riportate da ReggioSera – Infatti, ‘con la caduta del governo a causa di Salvini e le successive elezioni anticipate, avrebbe mandato in fumo sia il lavoro della commissione parlamentare d’inchiesta sullo scandalo affidi – che riguarda non solo la Val d’Enza e Bibbiano ma, purtroppo, tutta Italia – che il lavoro della squadra protezione bambini avviato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede‘ e certo qualcosa di vero c’è in queste affermazioni. Ma è altrettanto vero che il colpo di testa da parte del vicepremier Salvini non sembrava giustificare un cambiamento di rotta e prospettiva così radicale da parte del Movimento che, ed è proprio Di Maio a ricordarlo, in maniera quasi civettuola, ha avuto dallo stesso ex Ministro degli Interni l’onore delle armi di un dietrofront. Una tentativo di ricucire lo strappo che si è concluso con l’offerta di Palazzo Chigi al leader pro tempore del Movimento. Offerta rifiutata. Bibbiano dunque anche per il buon Luigi – un uomo per tutte le stagioni non meno del suo amato premier Conte – passava in secondo piano. Prima di Bibbiano nella crisi di agosto c’erano i puntigli e le strategie, da entrambe le parti. Ed ora c’è il silenzio, da parte del Movimento e del PD.
E la sensazione che ne residua, alla fine è orrenda perchè è quella di un Esecutivo nato anche su un patto non detto – o almeno sottinteso – tra PD e Movimento: non parlare di Bibbiano, l’esatto opposto dello slogan, in verità troppo semplicistico e provocatorio sventolato in faccia ai Dem fino a poche settimane fa. Da quello scandalo il PD ha – aveva – tutto da perdere. E quel “tutto” ha un nome: l’Emilia Romagna. Perdere la Regione simbolo sarebbe la fine. Cosa ha ottenuto in cambio del silenzio il Movimento è ancora da scoprire. E la speranza è che questo qualcosa abbia un senso compiuto e accettabile, almeno politicamente. Perché se così non fosse il silenzio calerebbe presto sul Movimento, come un sipario.
Fonti: Gazzetta di Reggio, Blog delle Stelle, Manlio Di Stefano Fcebbok, Rai CartaBianca