Carola Rackete premiata dal Parlamento catalano: “Sono pronta a ripartire”

Carola Rackete, capitana della Sea Watch, è stata premiata con la medaglia d’oro dal Parlamento catalano “per l’impegno umanitario”.

Migranti capitana della Sea Watch Carola Rackete premiata dal Parlamento catalano con una medaglia d'oro - Leggilo

Nuovo premio per Carola Rackete. La capitana della Sea Watch, finita sotto accusa per aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza e poi di fatto scagionata dal GIP di Agrigento, ha ricevuto un nuovo riconoscimento dopo quello assegnato dalla Francia, e dalla Spagna.

Ed è proprio dal Paese iberico che arriva il premio. Questa volta però a consegnarlo è il Parlamento catalano. Si tratta della medaglia d’oro riconosciuta alla comandate della Sea Watch “per l’impegno umanitario”. Analoga onorificenza è stata assegnata anche al fondatore di Open Arms, Oscar Camps.

E proprio la Ong ha postato un messaggio auto celebrativo sul proprio account Twitter: “Erigere muri per proteggere la nostra identità, per allontanare la ricchezza degli altri? Noi preferiamo abbatterli per guardare lontano, per arrivare sin dove l’orizzonte incontra la libertà – hanno affermato – Medaglia d’oro al Parlamento catalano”.

Anche Carola Rackete ha pubblicato un post attraverso il suo profilo Twitter dedicando il premio conferitole dal Parlamento catalano a “tutti i componenti dell’equipaggio della Sea Watch che lavorano instancabilmente sia a terra che in mare, come i nostri amici della Open Arms – e ha concluso, come riferisce Tgcom24Grazie Catalogna per supportare i salvataggi in mare”.

Repubblica, che ha sostenuto la giovane tedesca nel conflitto con il Ministro Salvini la scorsa estate sottolinea come “la Capitana “si è detta pronta a ripartire in mare per salvare migranti: “Sono sempre sulla lista delle emergenze, se ci sarà bisogno di me andrò ancora – ha spiegato – Il Mediterraneo è il confine comune dell’Europa, è dovere di ogni cittadino salvare vite in mare e aiutare queste persone meno fortunate a integrarsi – ha sostenuto – È vergognoso che si lascino persone meno fortunate che arrivano da paesi in guerra morire in mare o aspettare per settimane un posto sicuro dove andare”. Un riferimento al suo vecchio nemico, ormai ex ministro, neanche tanto velato.

Fonte: Open Arms Twitter, Tgcom24, Carola Rackete Twitter, Repubblica

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