Governo sì ma non a tutti i costi”. A dirlo è stato proprio il Luigi Di Maio, capo politico del Movimento Cinque Stelle. Dunque la rinuncia al ruolo di vicepremier, in apparenza l’ultimo scoglio per il varo dell’alleanza tra M5s e Partito Democratico potrebbe non essere decisiva per la nascita del nuovo esecutivo.
Il leader del Movimento ha rilasciato un’intervista a Class Cnbc, “Se nasce un Conte bis, nasce – ha detto Di Maio – è perché abbiamo nel programma di governo i temi che interessano alle persone, e non dobbiamo assolutamente approssimarli o annacquarli. Devono essere obiettivi ben precisi. Si vuole il taglio dei parlamentari, sì o no? Si vogliono revocare le concessioni autostradali a quei concessionari che hanno fatto crollare il ponte Morandi? Si vuole a livello europeo chiedere maggiore spazio di bilancio per dare alle famiglie gli aiuti che servono a fare più figli? Queste sono le cose che mi interessano’‘. Di Maio dunque -, riporta Milano Finanza – ribadisce i punti cardine dell’intesa e le condizioni imprescindibili, già ribadite con una risolutezza ritenuta eccessiva dal Partito Democratico che ha parlato di “ultimatum” suscitando il sarcasmo di Alessandro Di Battista accreditato tra i grillini contrari all’intesa.
Di Maio ribadisce il tentativo Matteo Salvini di ricucire lo strappo ed evitare il Conte bis, ma il leader pentastellato ribadisce di aver voluto tentare una strada diversa , riporta La Presse: ”in questi giorni mi aveva proposto di fare il presidente del Consiglio – ha detto Di Maio – per provare a ricucire e quindi a creare di nuovo un’alleanza Movimento 5 Stelle-Lega. Io credo che Giuseppe Conte sia il presidente del Consiglio migliore che l’Italia possa avere in questo momento, e penso anche che la Lega ha avuto la sua occasione per governare con noi, di governare questo Paese, e ha deciso di sprecare un’occasione storica, quindi per quanto mi riguarda adesso io guardo avanti, e guardo a quello che può essere un governo nel quale, se saranno rispettati i temi e i programmi possiamo fare buone cose per l’Italia“.
Si attente il voto su Rousseau
E’ tutto legato al voto della piattaforma Rousseau, quindi ma un voto che bloccasse l’intesa non sarebbe un dramma: “io credo che si possa andare alle elezioni in qualsiasi momento in Italia – dice Di Maio – la verità è che chi oggi ha fatto cadere il governo e sta chiedendo le elezioni è perché sta scappando dalle promesse elettorali che aveva fatto. Queste – sottolinea – sono persone, sono partiti, che avevano promesso, come la Lega, una flat tax da 30 o 40miliardi, e quando hanno scoperto che non avevano i soldi hanno fatto cadere il governo per rimandare questa cosa. Il voto è sempre una grande espressione di democrazia, ma non può essere lo strumento per scappare dagli impegni presi con i cittadini. Noi non scappiamo dagli impegni presi con i cittadini“.
Di Maio assicura continuità sulla politica migratoria, certo di poter trovare una quadra tra la linea di continuità del precedente Esecutivo e la direzione del tutto diversa voluta dal Partito Democratico: “l’Italia a livello europeo ha una grande occasione, il Movimento 5 Stelle é stato determinante per le elezioni di Ursula von der Leyen che è stata eletta per 9 voti e noi ne abbiamo dati 14: con quei voti noi vogliamo cambiare le politiche di immigrazione dell’Europa, vogliamo fare in modo che chi arriva in Italia venga redistribuito negli altri Paesi europei, non abbiamo più tempo da perdere su questo. Se c’è una maggioranza in Parlamento per fare questo noi ci saremo e la garanzia é Giuseppe Conte“.
Fonti : Milano Finanza, La Presse,